Terremoto, studente in viaggio premio morto nel crollo del Convitto: un milione ai familiari

Terremoto, studente in viaggio premio morto nel crollo del Convitto: un milione ai familiari
di Marcello Ianni
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Giovedì 29 Giugno 2023, 08:03

Questa volta non si parla di concorso di colpa di deceduti o feriti nel sisma del 2009 per un semplice motivo: la minore età della vittima e la necessaria responsabilità sulla custodia che aveva il preside dell'istituto che lo ospitava al momento della tragedia. Il Tribunale civile dell'Aquila ha condannato Ministero dell'Istruzione, Convitto nazionale, Provincia dell'Aquila, l'ex preside dello stesso Convitto, Lizio Bearzi e il dirigente della Provincia, Vincenzo Mazzotta, a risarcire in solido tra loro la somma di 1 milione di euro ai famigliari di Ondrey Nouzovsky, di 17 anni, una delle tre giovanissime vittime del crollo dell'edificio, originario della Repubblica Ceca, che si trovava all'Aquila nel giorno del terremoto per un viaggio premio.

Il Tribunale civile, aderendo al pronunciamento penale della Corte di Cassazione (che escludendo l'eccezionalità dell'evento aveva condannato l'ex dirigente della Provincia Mazzotta e l'ex preside Bearzi, quest'ultimo graziato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella) ha stabilito come «Bearzi, in virtù della posizione di garanzia rivestita, ha omesso colposamente di far sgombrare l'edificio pur consapevole del fatto che la struttura fosse fatiscente e senza predisporre alcun provvedimento finalizzato a garantire l'incolumità degli ospiti, nella specie di quelli minorenni (tra cui Ondrey Nouzovsky) che, al memento della scossa si trovavano all'interno dell'edificio proprio per volontà del dirigente scolastico».

«Ulteriormente - si legge sempre nella sentenza civile - è stata accertata la penale responsabilità di Vincenzo Mazzotta.

Lo stesso è stato ritenuto responsabile in quanto dirigente della Provincia, tenuta alla manutenzione dell'edificio attraverso convenzione stipulata tra le parti in data 12 agosto 2002. Mazzotta, pertanto, rivestiva una posizione di garanzia che avrebbe dovuto esplicarsi attraverso l'adozione di provvedimenti tesi a garantire l'incolumità degli ospiti del convitto, sia in relazione a lavori per l'adeguamento dell'edificio sia alla mancata adozione di un provvedimento di sgombero a seguito delle forti scosse, anche e soprattutto dopo il sopralluogo del 30 marzo 2009, essendo peraltro consapevole dello stato dell'edificio e delle sue condizioni di vulnerabilità edilizia e sismica». Di qui la condanna a risarcire il danno da parte di Provincia, Ministero dell'Istruzione e Convitto Nazionale "Domenico Cotugno". Sul danno psicologico, il giudice Baldovino De Sensi ha evidenziato come «tale domanda deve essere rigettata in quanto tutte le patologie dedotte nel presente giudizio sono rimaste sfornite di prova, non potendosi ritenere tale la mera consulenza di parte posta a fondamento delle pretese».

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