E' stato un momento di incontro e condivisione per «dare voce, corpo, volto e racconto» a quelli che sono stati definiti i «non più invisibili» di questo complesso processo. La Camusso ha girato a lungo tra i tavoli, si è concessa per numerose foto di gruppo e selfie, ha raccolto qualche scherzosa e timida lamentela («Si tribola» le ha detto un operaio aquilano), ma per lo più ha respirato un clima di fiducia. E soprattutto non ha risparmiato frecciatine sui tempi, rispondendo a un operaio che paventava la sua presenza in città per altri dieci o vent'anni: «L'attesa della ricostruzione è più rapida, si metta nei panni di chi deve rientrare nella propria casa». «Il messaggio che trasmette questo pranzo ha detto la Camusso da un lato guarda al lavoro, al fatto che chi lavora, in questo caso in un processo così importante come la ricostruzione, è parte del territorio, delle ansie, delle attese e di problemi. Vale lo slogan non più invisibili e vale in generale per il lavoro, da tempo entrato in una logica di invisibilità».
Una testimonianza tangibile di questo è arrivata dai lavoratori dei call center aquilani che hanno atteso la Camusso al suo arrivo.
L'EMERGENZA - Lei ha promesso un impegno sul tavolo nazionale aperto per l'intero comparto: «Le iniziative aperte nel Paese sono tante ha detto Abbiamo un confronto in sede di Ministero dello Sviluppo economico che speriamo porti dei risultati in tema di clausola sociale e non delocalizzazione da parte delle imprese. Abbiamo aperto un ulteriore confronto al Ministero del Lavoro rispetto agli ammortizzatori sociali e agli strumenti per governare i punti di flessione. Questo settore è diventato ormai strutturale della nostra attività economica, all'interno del quale i lavoratori hanno delle vere e proprie carriere. Bisogna cambiare l'ottica: questi non sono lavoretti transitori, ma dei luoghi dove determinare qualità, professionalità, retribuzioni, sicurezze». La Camusso ha parlato anche della ricostruzione: «Questa è una città deve ritrovare la sua anima ma è assolutamente vero che, dopo l'intervento in particolare dell'allora ministro Barca, la ricostruzione è effettivamente partita».
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