L'Aquila, ragazzini picchiati nel centro di accoglienza: scoperta baby-gang. Cinque indagati

L'Aquila, ragazzini picchiati nel centro di accoglienza: scoperta baby-gang. Cinque indagati
di Marcello Ianni
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Mercoledì 6 Dicembre 2023, 07:26

Da metà gennaio fino al mese di giugno di quest’anno, avrebbero collezionato sette rapine a loro connazionali minori, richiedenti asilo presso una struttura di accoglienza in città, con tanto di pestaggi su 4 immigrati che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche del Pronto soccorso perché “colpevoli” di aver denunciato i soprusi subiti al responsabile della stessa struttura. Non solo. Nella lunga scia criminale di cinque minori, figurano anche furti, danneggiamento di auto, ricettazione, estorsione. Tutto ciò a firma di una baby gang, l’ennesima, scoperta all'Aquila.

In particolare si tratta di tre tunisini e un egiziano tutti ospiti di un centro per minori stranieri non accompagnati dell’Aquila, di età compresa tra i 16 e i 17 anni che, assistiti dagli avvocati, Stefania Calvanese, Francesca Bafile e Alessandra Spadolini, dovranno comparire a breve, dinanzi il Tribunale per i Minorenni sempre dell’Aquila. A dare il via all’inchiesta, la denuncia dello stesso titolare la struttura di accoglienza, dopo aver constatato, che quattro ospiti da lui richiamati per le rapine commesse a loro connazionali, si erano poi vendicati prendendo a botte quattro ospiti, tutti refertati al Pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore.

L’attività investiga che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche e registrazioni video ha permesso di appurare come il gruppetto con l’uso della violenza, si sarebbe impossessato di cellulari e somme di denaro, minacciando poi le vittime di gravi ritorsioni in caso di denuncia alle forze dell’ordine. Intimidazioni che non hanno fermato quattro richiedenti asilo che si sono precipitati al responsabile della struttura raccontando tutto.
I minori arrestati per questi presunti e gravi episodi, come riscontrato dai militari di Pizzoli, avrebbero anche agito all’esterno della struttura ospitante trafugando oggetti e valori dall’abitacolo di decine di auto in sosta lungo le vie cittadine del comune di Pizzoli e L’Aquila. 

In occasione del processo i legali stanno valutando la possibilità di richiedere per i giovani assistiti misure alternative come quelle di messa alla prova, che se portata avanti con profitto avrà come conseguenza quella di estinguere i reati penali contestati.

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