L'Aquila, quattro a processo
per i sottoservizi: scagionato Frattale

L'Aquila, quattro a processo per i sottoservizi: scagionato Frattale
di Marcello Ianni
1 Minuto di Lettura
Martedì 18 Ottobre 2016, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 15:19
L'AQUILA - “Sono entrato all’Ance pulito, ne esco più pulito”. Il volto è disteso, quello del presidente uscente dell’Ance dell’Aquila, Gianni Frattale, che ha rischiato di finire sotto processo nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dei sottoservizi. E invece Frattale, assistito dall’avvocato Antonio Milo, è stato scagionato (con la formula del non luogo a procedere) dal Gup del Tribunale dell’aquila, Giuseppe Romano Garganella. Esce dall’inchiesta anche l’imprenditore ravennate Alfredo Zaccaria, che ha scelto il rito abbreviato. Rinviati a giudizio invece gli altri 4 imputati accusati di turbativa d’asta nell’aggiudicazione della prima parte (33 milioni di euro) del mega appalto per la realizzazione appunto dei nuovi sottoservizi del centro storico con la costruzione nel sottosuolo di un tunnel “intelligente” che raggrupperà le reti idrica, elettrica, fognaria e Internet. Si tratta di Danilo Taddei (Taddei Spa); l’ingegnere Aurelio Melaragni, direttore Gsa, presidente della commissione aggiudicatrice e attualmente responsabile unico del procedimento; gli ingegneri Pieralberto Properzi e Flavio Lombardi, componenti della commissione aggiudicatrice. 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA