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E' stato Cimmino a illustrare i contenuti e i temi: «Le opere di restauro e consolidamento del palazzo sono state avviate nel 2014; è stata recuperata fedelmente la facciata quattrocentesca, l’unica testimonianza dell’antica bellezza, e si è lavorato sull’edificio accanto, molto più recente sebbene vincolato anch’esso, tornato abitabile alla fine del 2016. Si è passati poi al giardino, dietro l’antica facciata, che custodiva un pozzo quasi completamente ricoperto dal piano calpestabile: così, abbiamo rinvenuto la porzione di colonna. A quel punto, si è deciso di avviare una campagna di scavi archeologici che ha portato alla luce tre tematiche interessanti: la prima, relativa alla canalizzazione delle acque, al pozzo servito da canali in terracotta che collegavano un sistema di antiche cisterne; le altre, attinenti al ritrovamento di monete di bronzo databili al Duecento circa, epoca di fondazione della città, e di un sistema di vasellame dell’Ottocento: all’epoca, il Palazzo era abitato da un ceramista molto famoso in città che, proprio lì, aveva aperto un laboratorio».
Gli scavi hanno permesso di ricostruire il passato del giardino, l’antico chiostro con le sue volte, i suoi archi e le sue colonne; chi lo visiterà a fine lavori ne apprezzerà e la cura e gli splendidi giochi luminosi che serviranno a evidenziare le antiche linee. Un capolavoro dai costi ridotti: 1,1 milioni per il palazzo, appena 120 mila euro per il giardino.
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