Casette post sisma fai da te, via
alle acquisizioni del Comune
per quelle in zona alluvionale

Casette post sisma fai da te, via alle acquisizioni del Comune per quelle in zona alluvionale
di Marcello Ianni
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Venerdì 27 Maggio 2016, 15:31
L'AQUILA - Sui furbetti delle casette di legno, è arrivata l'ora del Redde Rationem, la resa dei conti. Ed è stata anche individuata una data per almeno 25 soggetti che si preannuncia assai nefasta: il 31 maggio quando entreranno in azione i vigili urbani del nucleo di polizia edilizia. Finita la macchina dei controlli, con le verifiche incrociate e sopralluoghi per scovare i furbetti, il Comune dell'Aquila, passa all'attacco, prendendo possesso non solo delle abitazioni sorte grazie alla delibera 58 (varata in sede emergenziale) ma anche dell'area intorno e dello stesso sedime. I primi proprietari che toccheranno con mano la linea dura intrapresa dal vice sindaco Nicola Trifuoggi, tra loro anche un noto imprenditore, i propri atri dei manufatti realizzati nella cosiddetta zona P4, ovvero quelle tirate su in zone a rischio esondazione. Abitazioni individuate già nel 2011 e raggiunte dall'ordinanza di sgombero e demolizione a firma del sindaco Massimo Cialente nel 2013, mai presa in esame dai proprietari degli immobili provvisorie. Costruzioni che nonostante la deroga della delibera 58 non solo non sarebbero potute essere edificate ma attualmente persiste il pericolo per l'incolumità, in caso di maltempo.

LA SCELTA DRASTICA - Di qui la scelta dell'amministrazione di dare avvio all'abbattimento dei manufatti iniziando da quelli realizzati in palese violazione delle norme urbanistiche. Per le prima abitazioni il Comune ha accantonato somme di denaro per le altre i fondi entreranno dalle sanzioni amministrative previste che vanno da un minimo di 4 mila fino a 20 mila euro. I manufatti destinati ad essere abbattuti sono stati localizzati nella zona ovest della città: via Pile, via delle Fiamme gialle, località Pantano, San Vittorino, Via Tancredi Da Pentima, Strada Statale 615 per Roio, Cansatessa, Preturo, Via del Campo, Genzano di Sassa, Pile, etc. ad eseguire l'operazione gli agenti del Servizio tutela del consumatore e dei territori, Nucleo di polizia edilizia, diretto dalla dottoressa Patrizia Galassi. Si comincia il 31 maggio. A tutti gli interessati, il Comune ha notificato l'atto di presa di possesso per successiva demolizione. Esenti al momento coloro che hanno ancora la casa inagibile e coloro i quali hanno costruito sulle aree bianche purchè abbiano presentato domanda a sanatoria.

Se da un punto di vista penale si potrà invocare alla prescrizione del reato (gli investigatori continueranno comunque a segnalare i furbetti alla Procura della Repubblica) nulla si potrò fare in sede amministrativa. Un pugno duro contro l'abusivismo destinato ad allargarsi. Basti pensare che le domande pervenute al Comune per la costruzione di case di legno superano poco il migliaio a fronte di quelle effettivamente realizzate nel post sisma. Un'attività di contrasto al fenomeno dell'illegalità che ha la funzione anche di sensibilizzare coloro che si trovano in casi a rischio e che provvedendo a demolire o eliminare il manufatto provvisorio, evitano di incorrere nelle pesanti sanzioni amministrative.
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