L'Aquila calcio, Fioravanti diserta
il vertice a palazzo Fibbioni:
la trattativa è ormai saltata nei fatti

L'Aquila calcio, Fioravanti diserta il vertice a palazzo Fibbioni: la trattativa è ormai saltata nei fatti
di Stefano Dascoli
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Giovedì 27 Luglio 2017, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 11:47
L'AQUILA - Come era ampiamente prevedibile, l'imprenditore romano Umberto Fioravanti ha disertato il vertice previsto per oggi alle 11 a palazzo Fibbioni, negli uffici del sindaco Pierluigi Biondi. All'origine dell'assenza la mancanza tra i documenti presentati dall'attuale proprietà, almeno questo asserisce l'imprenditore, del famigerato bilancio al 30 giugno, documento che è praticamente impossibile produrre in questo periodo dell'anno. C'è poco da filosofeggiare: fino a questo momento sono saltati tutti i momenti buoni per chiudere l'operazione, ogni volta adducendo la motivazione della scarsità documentale. Se si pensa che la trattativa, per così dire, ha preso origine a febbraio, viene da chiedersi come sia possibile arrivare al 27 luglio in queste condizioni. L'operazione, a questo punto, pare chiusa nei fatti, anche se probabilmente ci sarà un incontro tra Chiodi e Fioravanti nel pomeriggio, intorno alle 16, forse a palazzo Fibbioni. Incontro che, come rivelato da Rete8, è stato fissato dopo una telefonata dello stesso Chiodi a Fioravanti.  Ma è indecoroso aspettare ancora. Nel frattempo mentre gli altri sono in ritiro e fanno amichevoli, non c'è uno straccio di squadra, non si fa mercato, non c'è la conferma del mister e via discorrendo. Urge un "piano B" che non può che prevedere risorse aquilane. Mai come stavolta chi può deve scendere in campo. C'è chi sta giocando pesantemente sulla pelle degli aquilani: L'Aquila calcio non è il mezzo per entrare nei lavori della ricostruzione, chi lo pensa sbaglia di grosso. Chi si avvicina lo faccia per passione, amore e progettualità. Questa vicenda produrrà conseguenze gravi: chi ha sbagliato, in termini di ritardi e di prese in giro, pagherà un prezzo salatissimo in termini morali. Almeno questo c'è da augurarsi. 
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