L'Aquila, sulla centrale a biomasse
scatta l'inchiesta della Procura

Una protesta contro la centrale
di Marcello Ianni
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Lunedì 17 Agosto 2015, 13:05
L'AQUILA - Sulla sua realizzazione in sede di consiglio comunale, si era sfiorata la rissa.



Ora sulla centrale a biomasse di Bazzano, sulla quale il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso della Futuris aquilana, (la società che realizzerà il contestato impianto, contro il comitato civico “La Terra dei figli” e la Pro loco di Onna), annullando la sentenza del Tar del 12 novembre 2014, scende in campo la Procura. Il sostituto procuratore Roberta D'Avolio (magistrato sensibile alle tematiche ambientali e molto preparata sull'argomento tanto da avere tra le mani indagini molto delicate) ha delegato i carabinieri della stazione di Paganica, diretti da Nunzio Gentile a compiere le prime acquisizioni documentali.



IL BLITZ - I militari hanno infatti compiuto un primo blitz alla direzione dell'assessorato regionale all'Ambiente, in via Passolanciano a Pescara. Si tratta soprattutto dell'autorizzazione, rilasciata dall'Ente appunto alla Futuris aquilana per la realizzazione dell'impianto, fra Bazzano, Onna e Monticchio. Al vaglio degli investigatori anche i provvedimenti emessi durante la Conferenza dei Servizi e quelli ritirati in autotutela non solo da parte della stessa Regione ma anche del Comune. Una presenza quella della magistratura sul delicato e dibattuto argomento che arriva all'indomani dell'annuncio da parte dei comitati contro la realizzazione della centrale a Biomasse, di proteste durante i festeggiamenti della Perdonanza, preoccupati dell'impatto che una simile struttura potrebbe avere su un'area fortemente antropizzata, dove insistono uffici, scuole, nuovi quartieri residenziali. L'azione della magistratura ordinaria, segue il recente verdetto del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla realizzazione dell'impianto.



«NESSUN PERICOLO» - Secondo il Consiglio di Stato «la biomassa utilizzata consiste in cippato, legno ridotto in scaglie di modeste dimensioni, che non vi è alcun pericolo per l’incolumità delle persone e che non sussistono difficoltà per il piano di approvvigionamento». Oggetto dell'interesse degli investigatori anche la verifica del reale abbattimento dell'inquinamento atmosferico, la realizzazione concreta della centrale che prevede una parte interrata del manufatto, e anche il rispetto delle norme in materia di difesa del suolo nel settore idrogeologico. Al momento non ci sono persone iscritte sul registro degli indagati. Non si esclude che sulla vicenda già dai prossimi giorni la Procura possa cominciare ad ascoltare in qualità di persone informate dei fatti i soggetti che a vario titolo hanno avuto a che fare con la volontà di insediamento della centrale.
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