Pescara, aggredita dal compagno furioso:
fugge con il coltello piantato nella schiena

Pescara, aggredita dal compagno furioso: fugge con il coltello piantato nella schiena
di Alessandra Di Filippo
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Giovedì 4 Maggio 2017, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 11:00
PESCARA - Solo cinque mesi fa l'omicidio di Jennifer Sterlecchini, la ragazza di 26 anni uccisa a coltellate dall'uomo con cui aveva vissuto per tre anni e che aveva deciso di lasciare. Tre giorni fa, la storia stava per ripetersi. In città, era pronto a consumarsi un altro femminicidio. Questa volta però fortunatamente la vittima, una badante romena di 40 anni, è riuscita a sfuggire, pur con un coltello da cucina conficcato nella schiena, al compagno che voleva ammazzarla e a chiedere aiuto. Ora lei è ricoverata in ospedale, dove è stata anche sottoposta ad intervento chirurgico per via delle ferite riportate all'altezza della spalla. L'uomo, un connazionale di 58 anni, Constantin Chirita, senza fissa dimora e incensurato, è invece rinchiuso nel carcere di San Donato con l'accusa di tentato omicidio. L'arresto è stato effettuato dai carabinieri della compagnia di Pescara, diretti dal maggiore Claudio Scarponi. Alla base della violenta aggressione, molto probabilmente questioni di gelosia.

L'AGGRESSIONE
Intorno alle 22,30 del primo maggio il 58enne si è presentato nell'abitazione di via Canova dove la vittima lavora, accudendo un'anziana con gravi problemi di salute, e allo stesso tempo vive. L'uomo era fuori di sé. Già sul pianerottolo ha iniziato ad insultarla pesantemente. Una volta dentro casa, non si è fermato alle parole. L'ha spintonata e ha poi estratto da una tasca un coltello per tagliare il pane e le si è scagliato addosso. La donna ha cercato di difendersi, riportando lesioni alla mano destra. Al culmine della colluttazione, per fortuna, è riuscita a divincolarsi e a fuggire. Lui l'ha inseguita e colpita due volte, lasciandole il coltello conficcato nella schiena. Ferita, la donna è scesa in strada e si è diretta verso l'abitazione di una nipote dell'anziana padrona, che risiede nelle vicinanze, la quale ha immediatamente chiamato i soccorsi e i carabinieri. All'arrivo dei militari, il 58enne era nel giardino della casa di via Canova in stato confusionale. Sguardo assente e occhi sbarrati, ha ammesso di aver aggredito la donna con cui aveva una relazione, non fornendo però alcuna spiegazione sull'accaduto. Poche parole anche da parte della 40enne, la quale è stata trasportata con un'ambulanza del 118 in ospedale, dove è stata sottoposta ad intervento chirurgico per l'estrazione del coltello. Attualmente è ricoverata nel reparto di Chirurgia toracica con una prognosi di 21 giorni. Si sarebbe salvata solo perché il coltello da pane con cui è stata ferita aveva la punta rotonda. Diversamente, non ce l'avrebbe fatta.

GLI ALTRI CASI
Sarebbe morta proprio come Jennifer Sterlecchini, prima picchiata e poi accoltellata. In carcere per questa vicenda, l'ex fidanzato Davide Troilo di 32 anni, per il quale il pm Silvia Santoro ha già chiesto il giudizio immediato. Troilo si è sempre difeso sostenendo di non averci più visto dopo che la ragazza lo aveva prima spinto facendolo scivolare a terra e poi colpito all'addome. Sarebbe morta anche come Monia Di Domenico, la psicologa 45enne uccisa, a gennaio, nel suo appartamento di Francavilla al Mare da Giovanni Iacone, inquilino moroso dal quale si era recata per riscuotere l'affitto. Fatale per la professionista, un taglio alla gola. Il suo assassino l'avrebbe più volte colpita alla testa con un sasso ornamentale. Sull'ultimo episodio, quello di lunedì sera, sono in corso indagini dei carabinieri per capire esattamente cosa sia accaduto nell'appartamento di via Canova e perché. Molto si spera potrà chiarire l'interrogatorio del romeno, in carcere su disposizione del pm Valentina D'Agostino.

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