Abruzzo, l'orso morto avvelenato, la forestale indaga

Abruzzo, l'orso morto avvelenato, la forestale indaga
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Sabato 13 Settembre 2014, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 11:21

I cani antiveleno del Corpo Forestale dello Stato sono al lavoro da questa mattina nell'area limitrofa al ritrovamento ieri dell'orso morto, che giaceva sul ciglio di una stradina ciclabile nelle campagne del Comune di Pettorano sul Gizio, nell'Aquilano. L'unità è composta da due cani e un conduttore. L'attività è rivolta alla ricerca di eventuali bocconi avvelenati, visto che l'orso ad una prima ricognizione visiva, non presenta lesioni da trauma nè ferite d'arma da fuoco. Più tardi l'attività si sposterà in una zona a due chilometri a monte e valle dal punto del ritrovamento dell'orso.

Il personale del Corpo Forestale sarà impegnato in un monitoraggio metro dopo metro per verificare se ci fossero altri animali morti nella zona, in modo avvalorare o meno la tesi principale ora seguita dagli investigatori, che è quella dell'avvelenamento.

A coordinare le operazioni è il comandante Navio Savini del comando provinciale del Corpo Forestale de L'Aquila. Una dozzina i forestali impegnati nella ricognizione. Il rapporto del veterinario della Forestale sarà consegnato alla procura di Sulmona. Martedì la carcassa dell'orso sarà trasferita a Grosseto all'istituto zooprofilattico.

I cani antiveleno del Corpo Forestale dello Stato sono al lavoro da questa mattina nell'area limitrofa al ritrovamento ieri dell'orso morto, che giaceva sul ciglio di una stradina ciclabile nelle campagne del Comune di Pettorano sul Gizio, nell'Aquilano. L'unità è composta da due cani e un conduttore. L'attività è rivolta alla ricerca di eventuali bocconi avvelenati, visto che l'orso ad una prima ricognizione visiva, non presenta lesioni da trauma nè ferite d'arma da fuoco. Più tardi l'attività si sposterà in una zona a due chilometri a monte e valle dal punto del ritrovamento dell'orso.

Il personale del Corpo Forestale sarà impegnato in un monitoraggio metro dopo metro per verificare se ci fossero altri animali morti nella zona, in modo avvalorare o meno la tesi principale ora seguita dagli investigatori, che è quella dell'avvelenamento. A coordinare le operazioni è il comandante Navio Savini del comando provinciale del Corpo Forestale de L'Aquila. Una dozzina i forestali impegnati nella ricognizione. Il rapporto del veterinario della Forestale sarà consegnato alla procura di Sulmona. Martedì la carcassa dell'orso sarà trasferita a Grosseto all'istituto zooprofilattico.

Da una prima ricognizione, ha riferito il vicequestore aggiunto della Forestale, Luca Brugnola, l'animale «non presenta ferite da arma da fuoco e nemmeno traumi che fanno pensare a morte violenta». L'animale era stato avvistato ieri sera all'imbrunire, nella stessa zona che costeggia la statale 17 da altre persone che lo hanno anche fotografato. In un primo momento si pensava fosse l' orsa Peppina, invece si tratta di uno dei due maschi che frequentano stabilmente la zona della Riserva naturale del Monte Genzana. Probabilmente lo stesso che l'altra sera ha avuto un incontro ravvicinato con un residente di Valle Larga rimasto ferito alla testa e a una gamba mentre cercava di fuggire.

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