La donna, che ha una serie di patologie psichiche di una certa rilevanza, è stata ritrovata in completo stato di abbandono e nel degrado igienico-sanitario dopo che a lanciare l’allarme sono stati i vicini. «Si tratta di una vicenda complicata e difficile», ha subito tenuto a precisare Lorenza Di Vincenzo, assessore al sociale della giunta di Mario Semproni. La quale ha aggiunto: «C’è un’indagine della procura della Repubblica di Pescara e per rispetto della magistratura preferisco non fornire ulteriori notizie. C’è bisogno di rispetto per questa famiglia. L’amministrazione comunale, che ha profonda sensibilità verso le persone deboli e che vivono in stato di disagio, si è attivata immediatamente attraverso la propria rete per accogliere la donna. Ringrazio i carabinieri della compagnia di Penne, diretta dal maggiore Alessandro Albano, per l’intervento tempestivo e per la sensibilità dimostrata verso questa triste vicenda».
Ieri la donna è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale San Massimo. Per i sanitari che l’hanno visitata, si è trattato di un caso delicatissimo. In ambulanza è stata trasferita all’ospedale di Pescara per una consulenza psichiatrica. Nel frattempo, la signora è adesso in buone mani, mani amiche: quelle degli assistenti sociali. C’è anche un figlio minore in questa famiglia, ma che da tempo è stato dato in affidamento. Del marito non se ne sa molto. I rapporti fra i due coniugi si sarebbero deteriorati al punto che l’uomo pare che conviva con un’altra persona ( un uomo?) dopo aver lasciato la casa coniugale. Una storia in cui verità e dicerie si confondono. La realtà comunque è purtroppo quella di una donna, malata, rinchiusa fra le mura della propria abitazione, salvata grazie ad una segnalazione raccolta dai carabinieri. Ieri l’intervento della magistratura pescarese. Berardo Lupacchini
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