Diversi gli spunti proprio sul capoluogo della Tuscia. In particolare Zingaretti si è soffermato sull’annosa questione dell’acqua all’arsenico. «A breve chiuderemo la vicenda della rete idrica inquinata - ha assicurato - che era stata gestita con elementi strutturali medioevali. I potabilizzatori - ha aggiunto - sono una pezza che risolve provvisoriamente ma costa. La rete va rifatta in larga parte del territorio, ma la Regione aveva 22 miliardi di debito e non poteva fare nulla. Ma è tutta la gestione del sistema idrico di questa provincia che fa piangere. O ci mettiamo in testa che stiamo parlando di 800/900 milioni di investimenti o non si combina nulla. Metterò i sindaci attorno a un tavolo: o decideremo insieme o deciderò io. Sul tema sono nervoso perché la rivoluzione dell’acqua in Toscana e in Umbria la sta facendo Acea, mentre noi siamo in una parcellizzazione delle competenze che andava bene nel medioevo. Di questo passo, il problema arsenico ce lo portiamo dietro altri 40 anni. Dal 2015 dobbiamo cambiare tutto».
Zingaretti ha parlato anche dell’ospedale vecchio. «La Regione spende 800 mila euro l’anno per questa struttura - ha detto - e dentro non c’è niente. Insieme al sindaco stiamo studiando un progetto per destinare parte dell’edificio a ricettività alberghiera e parte a residenziale».
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