Insieme ai capigruppo di FdI-An e FondAzione, rispettivamente Luigi Maria Buzzi e Gianmaria Santucci, l’ex sindaco si è presentato davanti al centro cottura per un sopralluogo. Ma sono dovuti tutti restare di fuori. Dopo una serie di contatti con il personale sul posto e i vertici della Serenissima, hanno concordato di rinviare a oggi. Marini però si è messo a fare le pulci all’operato della spa, rilevando una serie di anomalie che riassume così: «E’ stata fatta un’apertura in fretta e furia – dice – solo per rispettare la data di oggi. Ma dagli umori generali c’è molto da lavorare: abbiamo assistito a scarsa organizzazione e fatti gravi».
Due in particolare. «Tutti i dipendenti – continua l’ex sindaco - hanno operato senza aver ottenuto il certificato Haccp e visita medica». L’altro riguarda la società cui il Comune ha affidato il controllo del servizio da oggi a giugno, la Sinecura, spendendo per questo oltre 12 mila euro: «Non l’hanno fatta entrare», accusa Marini.
La lista è ancora lunga. «Tutti i dipendenti che hanno operato nel servizio mense scolastiche presso le sedi erano sprovvisti di abbigliamento idoneo al servizio: grembiule, guanti, mascherine, scarpe antinfortunistiche». E ancora: «I turni delle sporzionatrici dei pasti – conclude Marini – non hanno coperto il fabbisogno, i pasti sono arrivati con oltre un’ora di ritardo a La Pila, alla De Amicis e centro storico, alla materna di Grotte Santo Stefano mancava l’attrezzatura di servizio al personale». Va però annotato anche come in altre realtà – ad esempio la Grandori – nonostante il ritardo di oltre un’ora nel secondo turno, i commenti sulla qualità del cibo siano stati molto positivi.
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