Viterbo: «Pasti a scuola, troppi nei»
Appalto mense, dossier della minoranza

Viterbo: «Pasti a scuola, troppi nei» Appalto mense, dossier della minoranza
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 30 Settembre 2014, 11:51
Non solo pasti in ritardo: hanno impiegato lavoratori senza aver ottenuto il certificato Haccp sulla sicurezza alimentare e senza aver fatto le visite mediche, la società cui il Comune ha affidato il controllo invece non l’hanno fatta neanche entrare». Mense, non è buona la prima secondo il consigliere comunale di Fi Giulio Marini, che punta il dito sulla disorganizzazione nel giorno di esordio della Serenissima nel servizio di refezione scolastica.

Insieme ai capigruppo di FdI-An e FondAzione, rispettivamente Luigi Maria Buzzi e Gianmaria Santucci, l’ex sindaco si è presentato davanti al centro cottura per un sopralluogo. Ma sono dovuti tutti restare di fuori. Dopo una serie di contatti con il personale sul posto e i vertici della Serenissima, hanno concordato di rinviare a oggi. Marini però si è messo a fare le pulci all’operato della spa, rilevando una serie di anomalie che riassume così: «E’ stata fatta un’apertura in fretta e furia – dice – solo per rispettare la data di oggi. Ma dagli umori generali c’è molto da lavorare: abbiamo assistito a scarsa organizzazione e fatti gravi».

Due in particolare. «Tutti i dipendenti – continua l’ex sindaco - hanno operato senza aver ottenuto il certificato Haccp e visita medica». L’altro riguarda la società cui il Comune ha affidato il controllo del servizio da oggi a giugno, la Sinecura, spendendo per questo oltre 12 mila euro: «Non l’hanno fatta entrare», accusa Marini.

La lista è ancora lunga. «Tutti i dipendenti che hanno operato nel servizio mense scolastiche presso le sedi erano sprovvisti di abbigliamento idoneo al servizio: grembiule, guanti, mascherine, scarpe antinfortunistiche». E ancora: «I turni delle sporzionatrici dei pasti – conclude Marini – non hanno coperto il fabbisogno, i pasti sono arrivati con oltre un’ora di ritardo a La Pila, alla De Amicis e centro storico, alla materna di Grotte Santo Stefano mancava l’attrezzatura di servizio al personale». Va però annotato anche come in altre realtà – ad esempio la Grandori – nonostante il ritardo di oltre un’ora nel secondo turno, i commenti sulla qualità del cibo siano stati molto positivi.
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