Viterbo, a 185 all'ora sulla superstrada
"Scusate, pensavo di essere a Dubai"

Viterbo, a 185 all'ora sulla superstrada "Scusate, pensavo di essere a Dubai"
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Febbraio 2014, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:46
VITERBO - Quando stato fermato dalla pattuglia della Stradale che gli ha fatto notare che stava viaggiando ad un’andatura di oltre il doppio del consentito, ha candidamente ammesso le sue “colpe”, spiegando che erano anni che mancava dal nostro Paese e che ormai si era abituato a guidare sulle strade di Dubai, ove da tempo ha spostato la propria residenza.



E’ quel che è accaduto qualche giorno fa nel corso di uno dei controlli organizzati dalla Polizia Stradale sulla superstrada Orte-Viterbo, con cui si cerca di disincentivare il pericoloso fenomeno degli eccessi velocitari.



Protagonista (per così dire) della vicenda, un uomo di 37 anni, originario di Roma, da anni trasferitosi nella nota città degli Emirati Arabi Uniti (ove, a quanto risulta, si guadagna da vivere come apprezzato produttore cinematografico) ed in Italia per una breve vacanza in compagnia della moglie.



Quando, sceso dal potente Suv, gli è stata contestata una velocità di ben 185 km/h, su un tratto in cui il limite è di 90, non ha battuto ciglio ed anzi, quasi a voler quanto prima risolvere il problema e riprendere la marcia (destinazione dichiarata Rimini), ha chiesto agli Agenti di poter pagare direttamente su strada la contravvenzione (per la cronaca 821 euro). Solo quando i pattuglianti gli hanno fatto notare che, oltre al pagamento del verbale, era prevista pure la sospensione della patente da 6 a 12 mesi (oltre alla perdita di 10 punti), allora l’uomo si è davvero reso conto di averla combinata grossa.



A riferirlo una nota della Polizia stradale di Viterbo.

"Molti utenti - spiega il comandante Federico Zaccaria - non si accorgono della reale pericolosità delle infrazioni commesse e si giustificano nei modi più “coloriti”. Pochi giorni fa, ad esempio, sullo stesso tratto di superstrada, abbiamo accertato una velocità di 160 km/h. Quando la cosa è stata fatta notare al trasgressore, lo stesso ha replicato che correva perché il motore, dopo alcuni giorni di utilizzo nel traffico cittadino, aveva bisogno di una bella “stirata”, come gli era stato consigliato dal meccanico di fiducia. Sembrerebbe che, spesso, alla base di un’infrazione al Codice della Strada, ci sia una vera e propria sottovalutazione dei rischi che si corrono. Molti – conclude Zaccaria – cercano di ottenere dal sottoscritto qualche “dritta” per sfuggire all’autovelox o al telelaser. Io rispondo sempre che il modo migliore, anzi l’unico, è rispettare sempre i limiti di velocità".
© RIPRODUZIONE RISERVATA