Viterbo, a Belcolle apre il cantiere
La Asl chiama le società affidatarie dei lavori

Viterbo, a Belcolle apre il cantiere La Asl chiama le società affidatarie dei lavori
di Federica Lupino
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Giovedì 2 Ottobre 2014, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 17:28
Entro dieci giorni aprir il cantiere per il completamento di Belcolle. La firma del contratto, invece, avverr a dicembre, dopo il pronunciamento di merito del Consiglio di Stato». Il commissario della Asl, Luigi Macchitella, ha inviato ieri la lettera d'avvio del cantiere alle aziende Insel Spa e Consorzio cooperative costruzioni che, in associazione temporanea di imprese, si erano aggiudicate il bando. La richiesta è di procedere con gli interventi propedeutici ai lavori veri e propri, come la perimetrazione dell'area. Quando, poi, il Consiglio di Stato metterà la parola fine alla causa intentata dall'azienda seconda classificata, la ristrutturazione del corpo A3 potrà cominciare. «Se ad avere la meglio dovesse essere la ricorrente - anticipa Macchitella - pagheremmo i lavori fino a quel momento realizzati alle altre ditte. In ogni caso, non avremmo perso tempo». L'appalto ammonta a 11.563.543 euro.

Intanto, resta la ferita aperta dell'ex Ospedale Grande. La Asl ha appena stanziato circa 144mila euro per finanziare un «intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza delle aree esterne e della copertura». Tutta colpa delle piogge di maggio e giugno che hanno provocato infiltrazioni d'acqua con distacchi di tegole e coppi, canali di gronda danneggiati, discendenti rotti, arbusti cresciuti sulle facciate e «slegatura del muro perimetrale antistante l'ingresso della struttura riabilitativa semiresidenziale», come in delibera. La struttura, tradotto, cade a pezzi tanto da costituire «pericolo per la pubblica incolumità». Per il vecchio ospedale, la Asl spende 840mila euro l'anno. E' infatti cartolarizzata e l'azienda dal 2006 ha sborsato oltre 10 milioni di euro per il riscatto (l'immobile vale quasi 20 milioni). «Allo stato attuale è -ammette Macchitella - uno spreco di soldi». Entro fine mese, il commissario deciderà cosa farne. «L'opzione più seria - annuncia - è vendere la struttura. Per farlo, occorre il permesso della Regione e la collaborazione del Comune, visto l'interesse che lo stabile rappresenta per la città». L'intenzione è usare il ricavato per acquistare o costruire un nuovo stabile in cui ospitare gli uffici aziendali, ora in affitto alla Cittadella per un milione e 200mila euro annui.
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