«Il protocollo ha come obiettivo - sottolinea Gianluca Medici, presidente del Parco Valle del Treja che si estende sulle due province - quello di ottimizzare e sviluppare i territori attraversati dai tracciati storici della via, al fine di sviluppare concretamente un modello basato sul turismo culturale sostenibile, responsabile e quindi durevole e di favorire flussi turistici verso i territori anche non attraversati dalla Francigena, definendo itinerari alternativi, ad impatto zero (a piedi, a cavallo o in bicicletta) e buone opportunità economiche per le zone rurali e per i centri storici "minori" della nostra regione».
Il tavolo tecnico che si è costituito vuole promuovere concretamente l'antico itinerario, coinvolge i comuni di Viterbo, Acquapendente, Bolsena, Capranica, Caprarola, Grotte di Castro, Montefiascone, Monterosi, Kepi, Proceno, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo, Sutri e Vetralla nel Viterbese; e Campagnano di Roma, Formello e Mazzano Romano nella provincia di Roma.
Dall'inizio del 2000 la via Francigena ha riscoperto il suo antico significato di percorso della fede. Ai pellegrini, sempre più numerosi, si sono affiancati escursionisti e camminatori, che apprezzano anche i valori culturali e ambientali dell'antico tracciato. «Noi del parco insieme ai comuni che partecipano al progetto, intendiamo dar vita a un organico programma di valorizzazione di questa via - ha concluso Medici - perseguendo, nell'ambito territoriale laziale, la tutela e il riconoscimento dei valori culturali, storici, sociali ed economici delle attività correlate allo sviluppo ed alla tutela delle Vie Francigene e degli altri itinerari di interesse storico, culturale ed ambientale».