Vetralla, alle slot machine col fucile: condannato

Vetralla, alle slot machine col fucile: condannato
di Silvana Cortigani
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Mercoledì 17 Settembre 2014, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 18:42
Perde alle slot machine e terrorizza con un fucile a canne mozze il titolare del bar: ieri stato condannato a due anni e mezzo.



Protagonista della vicenda, e del relativo processo, un pluripregiudicato di 44 anno di origini siciliane. Giancarlo Santagati, questo il suo nome, il 2 marzo del 2011 - era una domenica sera - non voleva saperne di uscire dal locale pubblico di Vetralla all'orario di chiusura. «Voglio giocare ancora, devo rifarmi dei miei 250 euro persi», avrebbe detto al gestore, sventolando improvvisamente l'arma che teneva nascosta sotto la giacca, per essere più convincente.



Dopo di che, sentendo avvicinarsi le sirene dei carabinieri, è corso all'esterno, ha smontato velocemente il fucile (un Beretta calibro 12) per poi nasconderlo con i vari pezzi nella siepe vicina e sotto le auto in sosta. Ma proprio qui poco dopo è stato ritrovato dai militari, che in base ai fatti lo hanno arrestato sia per minaccia a mano armata, sia per illecita detenzione di munizioni (5 cartucce) e arma clandestina. E sì, visto che il fucile, oltre alle canne mozzate, aveva anche la matricola abrasa.

Nel corso del processo, la difesa ha tentato di dimostrare che l'imputato soffre di manie di persecuzione e per questo teneva un'arma di nascosto, ma secondo la perizia psichiatrica al momento dei fatti era perfettamente capace di intendere e di volere. Da qui la pubblica accusa, rappresentata da Stefano D'Arma, ha chiesto una pena più severa per il quarantaquattrenne: 3 anni e mezzo di carcere.

Ma il collegio presieduto dal giudice Eugenio Turco, con Rita Cialoni e Silvia Mattei a latere, gli ha concesso un anno di sconto: condanna a due anni e sei mesi di carcere.