L’Unitus in prima fila
per l’economia sostenibile

L’Unitus in prima fila per l’economia sostenibile
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 15:51
«Mi fa molto piacere che la mia relazione sia stata apprezzata, e con essa la proposta di creare di una rete europea di università e centri di ricerca che si occupi dello sviluppo dell'economia circolare». Così Alessandro Ruggieri, rettore dell'Università della Tuscia, di ritorno dalla missione a Bruxelles dove, nella sede dell'Unione Europea, è intervenuto nell'ambito della conferenza dal titolo: "Ricerca e innovazione per una economia circolare nelle Regioni europee", promossa dalla Regione in collaborazione con la stessa Unitus e il patrocinio del Consiglio dell'Ue.

Cos'è l'economia circolare? La definizione così recita: "Un modello di produzione e di distribuzione delle risorse e dei prodotti che pone al centro la sostenibilità del sistema e in cui le materie, fino a oggi considerate 'di scarto', vengono costantemente riutilizzate". «L'appuntamento di Bruxelles - rileva il rettore - ha rappresentato un importante momento di riflessione per contribuire a rafforzare del cammino dell'economia europea verso una maggiore sostenibilità. Per il nostro ateneo è un'occasione utile per confrontarsi sui temi della 'circular economy' e riflettere sulle indicazioni che ci perverranno». Rispetto a tali nuovi scenari, l'Unitus non parte da zero. Non casualmente Ruggieri nella sua relazione ha sottolineato che «la nostra università ha avviato un cammino imprenditoriale per valorizzare i diversi aspetti della ricerca e dell'innovazione, con la finalità di rafforzare i legami con il territorio e il sistema economico locale, intraprendendo un percorso di rinnovamento in cui la circular economy rappresenta la risposta a una situazione economica internazionale che mostra evidenti segnali di cedimento».

Da qui la proposta della creazione della rete europea, con capofila la Regione (presente all'incontro con l'assessore allo Sviluppo economico Guido Fabiani), con l'ateneo in prima fila in virtù delle peculiari competenze dei suoi dipartimenti in materia di innovazione tecnologica e tutela ambientale.
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