La vicenda si trascina dal 25 novembre quando le Terme Salus, nell'effettuare lavori di perforazione sul pozzo principale del Bullicame, lo hanno per errore forato causando l'abbassamento della pressione nella callara che alimenta le Terme dei Papi. Da allora nove mesi con continui rimpalli tra Comune e Regione su chi doveva autorizzare i lavori di ripristino. Palazzo dei Priori aveva emanato un'ordinanza di ripristino a carico della struttura, ma per attuarla occorreva il via libera da Roma. Poi, a marzo è arrivato il progetto definitivo della Regione che prevedeva una fase A e una fase B, quest'ultima ancora non ultimata.
«Finora - sostiene Sensi - hanno effettuato solo interventi tampone ma il livello della callara continua a essere troppo basso, mentre le perdite che liberano una montagna di acqua nei campi non sono state tappate». Per il titolare della struttura «il Comune deve subito eliminare le dispersioni e fare chiarezza sui pozzi abusivi che distolgono acqua a chi invece ha il diritto di utilizzarla». Anche per Mannino c'è urgenza di stringere: «Chiediamo al prefetto di darci una mano, sollecitando la Regione a dare una risposta al più presto. In ballo c'è un pilastro dell'economia viterbese».