Tangenti alla Asl, la traccia dei “pizzini” dell'ex dg Aloisio

Tangenti alla Asl, la traccia dei “pizzini” dell'ex dg Aloisio
di Silvana Cortignani
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Sabato 14 Marzo 2015, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 18:17

Tangenti Asl: riflettori puntati sui metodi spicci dell'ex dg Giuseppe Aloisio. Aloisio che, sapendo di essere intercettato,avrebbe evitato di parlare, scambiando con altri indagati cenni e bigliettini. Un particolare inedito anche per le difese, emerso durante l'udienza di ieri del maxi processo per 29 imputati, tra i quali l'ex superconsulente Mauro Paoloni. A rivelarlo il capitano dei carabinieri Giovanni Martufi, sottolineando come i movimenti sospetti siano stati regolarmente ripresi dalle telecamere nascoste nell'ufficio all'ultimo piano della Cittadella.
Furono indagini riservatissime e serrate. Al punto che, nel luglio 2009, lo stesso Martufi rimase chiuso per quattro ore nel bagagliaio della macchina pur di sorprendere in flagrante Ferdinando Selvaggini e due imprenditori mentre si scambiavano mazzette. Supertestimone per il filone Aureart il direttore del distretto Asl di Montefiascone, Giuseppe Piermattei, che ha definito Aloisio «autoritario e accentratore». Sarebbe stato Paoloni a segnalargli il progetto del centro diurno dei fratelli Marzetti. Nessuna pressione: «Un'idea valida, cui diedi parere favorevole».
Ma le pressioni sarebbero arrivate due anni dopo, nel 2009, perché si adoperasse per il rinnovo della convenzione.

Una sola frase del dirigente Renato Leoncini: «Aloisio dice se lo deve chiedere a Sandro Leonardi», intendendo il vicesindaco falisco già dato perfino dalla stampa come successore. Piermattei non si sarebbe sentito minacciato: «Ho scommesso con Leonardi che sarei rimasto al mio posto, una lira contro un milione. Ho ancora la lira in tasca». Fatto sta, come hanno fatto notare i pm Fabrizio Tucci e Stefano D'Arma, che nel giro di 24 ore si affrettò a sbrigare la pratica.