«La responsabile del servizio ambientale mi aveva persino fatto i complimenti, dicendomi - racconta- che se ci fossero più cittadini come me, la città sarebbe meno sporca». Complimenti seguiti da multa, perché il sacchetto non può essere lasciato se non dentro il cassonetto. «La multa non la pago. Aspetterò che la pratica finisca al sindaco e andrò a parlarci. A proposito - rincara - gli chiederò anche come mai la sua casa è l'unica in strada S. Salvatore coi mastelli fuori l'uscio». Il 4 agosto la signora esce verso le 8 di casa e passa a buttare l'indifferenziata nell'isola ecologica accanto alla Teverina. Non essendo attivo il porta a porta, i residenti dell'area - come riporta anche un cartello di Viterbo Ambiente, la società che gestisce la differenziata - devono gettare i rifiuti lì e non altrove. «Ma il sito - lamenta - è spesso pieno. Ci buttano di tutto, anche da altre parti della città. Ho fotografato persino camion. Ci sono le telecamere per stanarli, ma funzionano?». E infatti quella mattina, trovando il caos, prima si fa largo tra i rifiuti per raggiungere il cassonetto, poi pensa di chiamare la polizia e segnalare la situazione. «Quando poi, pochi giorni dopo, ho ritirato il verbale della multa non credevo - dice - ai miei occhi. Ho chiesto spiegazioni: secondo la vigilessa non esistono isole riservate ai residenti, nonostante il cartello dica il contrario, e i rifiuti avrei dovuto riprendermeli».
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