Di Luisa fa paura: vince senza combattere
Il rivale Velardo si è rifiutato di salire sul ring

Di Luisa fa paura: vince senza combattere Il rivale Velardo si è rifiutato di salire sul ring
di Marco Giulianelli
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Lunedì 29 Settembre 2014, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 19:48
L’uomo del porto si conferma sul tetto d’Europa. C’ stato da sudare pi del previsto, ma alla fine Emiliano Marsili ce l’ha fatta: la corona di campione europeo dei pesi leggeri è ancora la sua e adesso si può cominciare a pensare al mondiale. Al PalaMalè di Viterbo è andato in scena un match sostanzialmente equilibrato, ma che ha visto il pugile civitavecchiese tenere sempre in mano le redini della contesa. L’ungherese Gyorgy Mizsey Jr si è confermato rivale ostico, la sua grande mobilità ha dato fastidio a Marsili che, comunque, più di qualche bel colpo lo ha assestato. Colpi che nel computo finale gli hanno permesso di ottenere i punti necessari per fare suo il match. Il più generoso è stato il giudice montenegrino Predrag Aleksic, che ha dato vincitore l’italiano per 118-111, stesso punteggio - 116-113 - per gli altri due giudici, lo spagnolo Josè Lazaro Carrasco e il francese Jean Francois Toupin. L’incontro è partito in equilibrio, con Marsili sempre a condurre le danze, ma mai realmente vicino a piazzare i colpi del kappao. Alla fine risulterà decisiva l’approccio al match e il fieno messo in cascina nella prima metà dell’incontro. Nella seconda parte, il civitavecchiese ha puntato più ad amministrare contro un Mizsey comunque mai domo.

«Mi sarebbe piaciuto chiuderla prima e invece un problema alla mano sinistra - ha rivelato a caldo Marsili - mi ha costretto ad andarci piano. Ho preferito attendere senza rischiare troppo. Me lo sentivo di essere in vantaggio e quindi ho amministrato». Complimenti anche all’avversario: «Credo che dei tre pugili con cui ho difeso la corona negli ultimi tempi - ha aggiunto Marsili - Mizsey sia stato quello più ostico. Ha confermato tutte le sue caratteristiche: molto mobile, tant’è che sgusciava via bene, ma anche abbastanza tecnico, un buonissimo boxatore e quindi veramente spigoloso da affrontare anche per la differenza di altezza a suo favore».

Dopo la vittoria della riconferma, invitabile parlare di futuro. Dopo questo ennesimo successo, il trentesimo della sua carriera (tutti vinti tranne un match finito pari), Marsili ha tutte le carte in regola per puntare più in alto, ossia a quel titolo mondiale del quale già da un po’ si parla. «Era fondamentale vincere - ha proseguito il boxeur di Civitavecchia - perché abbiamo in mente qualcosa di importante: insieme a Salvatore Cherchi dell’Opi 2000 e con il prezioso contributo di Federico Zampaglione (il frontman dei Tiromancino, grande amico e tifoso del Tizzo, era presente a Viterbo insieme alla moglie, l’attrice Claudia Gerini, ndc), vogliamo riportare in Italia la disputa del mondiale, organizzando un grande evento, in stile americano».

Il Saturday boxing night si è aperto con gli incontri del sottoclou che hanno visto vincere tra i welter il lettone Ivans Levickis che ha messo ko Alessandro Cacciatore a 2’45 del secondo round. Nei pesi mediomassimi vittoria per decisione tecnica alla quarta riprese per Alessandro Sinacore contro Martins Kukulis. L’altro titolo in palio nella serata, quello italiano dei supermedi, è andato al beniamino di casa Andrea Di Luisa che ha conquistato la cintura per walk over, senza combattere. Infatti, l’avversario Diego Velardo, in preda a una crisi di panico, a pochi metri dal ring ha deciso di ritirarsi consegnando il titolo al pugile viterbese.
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