Consulenze, promozione servizi e stage tutti in Casa

Il presidente Zingaretti (Foto Emmedue)
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 12 Settembre 2014, 05:28 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 12:11
L'agricoltura passa da una porta sola: quella della sua casa. Obiettivo, avvicinare imprese e cittadini alle istituzioni grazie a una serie di servizi sul posto.

Dopo Latina, quella inaugurata ieri nella sede dell'Istituto zooprofilattico è la seconda “Casa dell'agricoltura” del Lazio.

La struttura in strada Terme nasce a costo zero su impulso della Regione, in collaborazione con l'Arsial e l'istituto che la ospita, di cui ora è parte integrante. «Abbiamo provato a unire diverse articolazioni dello Stato per migliorare la qualità dei servizi - ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti - creando un unico interlocutore per il settore». Una casa aperta, tanto che si conta anche sull'apporto dell'Università della Tuscia. «Cambiare però non significa tagliare, anzi. Questa inaugurazione – ha aggiunto il presidente - non avviene per caso: giunge nel momento in cui ha inizio la programmazione europea 2014-2020. Nel Lazio arriveranno milioni di euro e aprire qui la “Casa dell'agricoltura” significa avviare un percorso dove la vocazione agricola ha una valenza straordinaria».

I servizi? Sarà un po' sportello (informazioni su programma di sviluppo rurale, norme fitosanitarie o calendario venatorio) ma anche punto di promozione dei prodotti agroalimentari, ospiterà stage formativi per studenti e garantirà consulenza, assistenza e formazione alle aziende zootecniche. C'è anche una sala multimediale a disposizione delle associazioni professionali. E poi l'interazione con l'Istituto zooprofilattico: analisi per le ricerche sulle malattie degli animali, per quelle microbiologiche e chimiche sui mangimi, consulenza e assistenza negli allevamenti. E altro ancora, come la tenuta dell'elenco dei vivai.

«L'agricoltura – ha spiegato l'assessore regionale Sonia Ricci – non è più la Cenerentola del Lazio: ci sono imprenditori che hanno investito e hanno bisogno delle istituzioni per competere. Questa struttura nasce a costo zero». Sarà utile anche per la lotta al cinipide del castagno, su cui si intravede qualche novità: «Non possiamo impedire altre forme di lotta (fitosanitaria, ndc), ma premiare chi porta avanti quella biologica». Soddisfatto anche il direttore generale dell'Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana, Remo Rosati: «La sinergia tra istituzioni ha creato un'interfaccia diretta col territorio».