L'intervista/ Michelini: «Io, renziano,
così rivolterò il Comune»

L'intervista/ Michelini: «Io, renziano, così rivolterò il Comune»
di Simone Canettieri
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Lunedì 17 Giugno 2013, 13:40
VITERBO - Arriva a piedi, da solo. Attraversa un Corso assolato e deserto. Domenica pomeriggio, estate, primo rammarico un po’ retorico: Com’ possibile che non ci sia nessuno e che sia tutto chiuso, oggi, in questa citt?. Poi Leonardo Michelini, sindaco da nemmeno una settimana (Ancora mi devo comprare la fascia tricolore, non voglio quella degli altri...), entra in un bar. Ordina un caff. La cameriera: Ci aspettiamo molto da lei. Lui, sorriso birbante: Far del mio meglio, vedrai.

Sindaco, ha iniziato a mettere le mani nella macchina amministrativa? Come si comporterà con la tecnostruttura?

«Voglio portare in Comune un concetto chiaro. Si chiama filiera delle responsabilità: tutti devono essere coinvolti. Dalle figure apicali a scendere. Ho già attivato uno screening degli uffici».



Ci sarà una rotazione dei dirigenti nei vari settori?

«Sì, ci sarà una rotazione. Voglio iniziare un percorso nuovo valorizzando le capacità di tutti. Spostando i problemi sulle soluzioni e non sugli alibi. Se il meccanismo si inceppa, cambio».



Ecco, fa subito spoil system.

«No, chi sostiene questo è perché ragiona con le vecchie logiche della politica, cercherò piuttosto di fare scelte di qualità in tutti i settori. Al di là dell’amicizia e delle appartenenze politiche».



Nel decreto ”del fare” non sono contenuti gli sgravi per i dearsenificatori come aveva annunciato. Inizia subito con le promesse non mantenute?

«Gli sgravi fiscali per chi compra dearsenificatori per usi civili e commerciali ci saranno. Ma attraverso un emendamento, spero a firma di tutti i parlamentari viterbesi, al decreto sul risparmio energetico».



La sua giunta lampo, record in Italia, è stata accompagnata subito dalle polemiche. La prima è legata a Francesco Serra. Partirà senza l’ottavo assessore?

«Sì, ora giunta a sette, poi magari il giorno del primo Consiglio, nominerò l’ottavo. Domani (oggi-ndr) verranno firmati i decreti di nomina».



Chi sarà l’ottavo assessore: un esterno o un interno?

«Ne parlerò con Serra. Lui, come me, è un valore aggiunto per questa maggioranza. Ora dobbiamo fare squadra».



Ma intanto fa già il primo rimpasto di deleghe: quelle di Alessandra Zucchi andranno Fabrizio Fersini. Perché?

«Nessun rimpasto, Fersini andrà ai Servizi sociali perché Alessandra, molto sinceramente, ha ritenuto quelle deleghe troppo impegnative per essere la sua prima esperienza. Contestualmente tratterrò lo Sport per me, poi vedremo. Ma nessun rimpasto, parlerei di aggiustamenti».



Poi c’è il caso di Giacomo Barelli, neo assessore alla Cultura. Come impedire un’egemonia di Caffeina sulle politiche culturali di questa città?

«Io e Barelli incontreremo tutte le associazioni che hanno firmato quella lettera appello. Voglio distendere subito i rapporti».



Dal punto di vista politico in questi primi giorni ha già fatto i conti con il potenziale deflagrante del Pd. Contromosse?

«Una cosa è il partito e un’altra è l’amministrazione. Anzi, vorrei che all’interno della maggioranza nascessero aree tematiche per affrontare i problemi del Comune, evitando che siano i partiti il terminale del Comune».



Proprio non le piacciono i partiti, eh?

«Ormai sono destrutturati».



Ecco perché così è renziano.

«I miei comportamenti sono molto simili a quelli del sindaco di Firenze, è vero. Dai comportamenti, d’altronde, si giudicano le appartenenze politiche, non dalle parole. Basta vedere il mio percorso: dalla battaglia delle primarie alla scommessa di strappare voti al centrodestra per allargare la coalizione».



Si iscriverebbe in un Pd con Renzi segretario?

«La sua idea di partito leggero mi piace, siamo due anticonformisti».



I boatos danno per imminente un incontro tra lei e il sindaco di Firenze. E’ così?

Ride «Non mancherà l’occasione per conoscerlo, magari anche presto».



I renziani di Viterbo volevano formare un gruppo autonomo in Consiglio.

«L’ho letto sui giornali. Sarebbe bello che la maggioranza pensasse a governare una città dopo venti di anni di centrodestra invece di dedicarsi a sottogruppi e correnti».
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