A destare preoccupazione è stata l'ammissione della riorganizzazione del reparto di terapia sub-intensiva, che secondo la Asl non comporta però una diminuzione dei livelli assistenziali come riscontrabile presso l'ospedale di Tarquinia. «Da quanto ci risulta - hanno contestato quelli del Tribunale del Malato - non è prevista la guardia medica chirurgica la notte e lo spostamento provocherà una diminuzione dei posti letto in chirurgia. L'impressione è che si sta tornando indietro di anni. Pertanto sarebbe bene, che il direttore dell'Asl venga a spiegarlo ai cittadini». Non è da meno l'associazione dei malati oncologi Atamo. «Sono preoccupatissimo - ha fatto sapere il presidente Orlando Barontini - per il futuro di questo ospedale, a cui fa riferimento un bacino vastissimo anche della provincia di Roma e per il laboratorio analisi che potrebbe essere ridimensionato». L'associazione "Dai una mano al tuo ospedale", che ogni anno raccoglie fondi per l'acquisto di macchinari all'Andosilla, è pronta a far sentire la propria voce.
«Non sono notizie rassicuranti quelle della Asl - ha detto il presidente Luciano Caregnato -: vogliamo conoscere l'evoluzione in tutti i suoi aspetti prima di partire con nuovi investimenti». Sempre il Tribunale del Malato ha poi contestato l'apertura a singhiozzo del laboratorio di oculistica e ritardi nella consegna dei referti a radiologia. Quanto alle forze sociali, solo il sindacato Usb sanità, ha chiesto un incontro urgente con la direzione aziendale per parlare appunto dell'Andosilla. I confederali restano alla finestra. La Asl, ha ricordato che a breve partiranno i lavori per il pronto soccorso, vi sarà un deciso impulso alle attività d'intra-moenia e per lo screening del cancro del colon retto.
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