Sviluppo di una navicella spaziale
la missione degli elicotteri dell'Aves

Il Ch 47 con la navicella spaziale nei test di questi giorni
di Giorgio Renzetti
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Giovedì 30 Maggio 2013, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 12:17
VITERBO - Missione aerospaziale per gli specialisti dell’Aviazione dell’Esercito con i loro elicotteri Ch 47 del reggimento Antares.






In questi giorni è in corso, nella base dell’Aves sulla Tuscanese, l’attività di messa a punto di un progetto di sviluppo promosso dall’Agenzia spaziale italiana. Si tratta di alcuni test effettuati con il velivolo Ch 47 identificato dalle sigla ETM1, che ha appena festeggiato il 40° anniversario dell’entrata in servizio.



I test sono destinati alla realizzazione dell’IXV (acronimo che sta per Intermediate eXperimental Vehicle), un programma dell’Agenzia spaziale europea (Esa) per la costruzione di un veicolo spaziale sperimentale. Una “navicella” in grado di compiere un rientro atmosferico controllato da un’orbita terrestre definita bassa (a circa 300 chilometri dalla terra).



A Viterbo le attività del Centro italiano di ricerche aerospaziali (Cira) sono iniziate lo scorso lunedì, attraverso un test di qualifica dei sistemi di discesa e recupero (drop test mock up), che costituisce una delle tre linee di attività su cui si sviluppa il progetto. La prossima settimana, in Sardegna, sono in programma la preparazione e l’esecuzione di tre test. Il principale, che vedrà impiegati gli elicotteri Ch47 dell’Aves (birotori da trasporto), riguarderà il recupero dell’IXV in mare, dopo che questo sarà lasciato cadere da un’altezza di circa 3.000 metri.



Oltre agli equipaggi degli elicotteri che arriveranno da Viterbo, saranno impegnati anche l’Aeronautica e la Marina militare, con i gruppi sub per le operazioni di recupero della navicella. L’allenamento è propedeutico alla fase finale del programma IXV, finalizzato al lancio in orbita del veicolo. Questo verrà lanciato da un vettore Vega dallo spazio-porto di Kourou, nella Guyana francese. Il vettore piazzerà IXV a una altezza di circa 450 km dalla quale inizierà il rientro verso la terra con un ammaraggio nel Pacifico.



La Thales Alenia Space è responsabile dello sviluppo, costruzione e integrazione del veicolo come capo commessa con altre industrie, centri di ricerca e università europei di Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Svezia, Svizzera, Olanda e, ovviamente, Italia.


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