Pasticcio Università
la protesta dei ricercatori

Pasticcio Università la protesta dei ricercatori
di Federico Fabrizi
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Domenica 16 Giugno 2013, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 21:07

PERUGIA Pasticcio Universit: 2 giorni di fuoco.

Se va bene, in due giorni si sblocca l’ingranaggio, se va male non se ne esce più. La partita si gioca tra palazzo Murena e l’aula del Tar in via Baglioni. Il rettore Bistoni ha convocato per domani senato accademico e Cda, tutti insieme. All’ordine del giorno “modifiche alle procedure per la riorganizzazione e l’attivazione dei dipartimenti”. Si punta a cambiare qualche comma e a far partire le nuove 16 strutture senza eleggere consigli e direttori. Per quelli dovrebbero votare gli studenti: e lì sta il gran pasticcio. Senato e cda devono decidere se mettere a capo dei dipartimenti per un paio di mesi i decani o un triunvirato di “saggi prof”.

Il giorno dopo tocca al Tar. Va in scena la seconda udienza dei ricorsi presentati dalle liste escluse: l’Udu e il blocco Alleanza universitaria, cioè Pd e Pdl. Non è detto che i giudici mettano un punto fermo.

Intanto arriva il fuoco di sbarramento dal coordinamento dei ricercatori: «Siamo contrari ad aggiungere illegittimità a illegittimità - dicono - se davvero si vogliono attivare i dipartimenti entro metà luglio e a seguire eleggere il rettore, basta riaprire i termini per la presentazione delle liste studentesche, consentendo a quelle non ammesse di ripresentare la documentazione ed esentando gli altri». Proprio ciò che Francesco Bistoni non intende fare.

«Se, viceversa - proseguono i ricercatori - tale volontà, al di là delle affermazioni pubbliche, non esiste, l'unica alternativa è attendere la sentenza del Tar. C'è da sperare che non rimandi la decisione nel merito. Ogni altra ipotesi ci porterebbe a muovere ulteriori passi nell'illegalità». Due giorni per uscirne.

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