Umbertide ricorda il sacrificio di Fezzuoglio
«Donato, il carabiniere eroe»

Umbertide ricorda il sacrificio di Fezzuoglio «Donato, il carabiniere eroe»
di Walter Rondoni
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Venerdì 30 Gennaio 2015, 21:57 - Ultimo aggiornamento: 21:58
UMBERTIDE - Michele è ormai un ometto. Con la leggerezza dei suoi anni, mano nella mano di mamma Emanuela, partecipa alla commemorazione del papà, Donato Fezzuoglio, vigliaccamente ucciso nel 2006 da una sventagliata di mitra alle spalle mentre cercava di sventare la rapina in atto al Monte dei Paschi di Siena.

Autorità civili, militari, ma anche semplici cittadini si sono ritrovati come avviene ogni 30 gennaio all’angolo fra via Andreani e via Unità d’Italia, a Umbertide, per ricordare il sacrificio di quel ragazzo che aveva scelto di servire lo Stato. Un ricordo che è inevitabilmente il rivivere ancora quegli attimi drammatici di quel giorno maledetto, una commemorazione che ogni anno è un rivivere con dolore e partecipazione da parte di tutta la comunità

Erano presenti, fra gli altri, il comandante della Legione Carabinieri Umbria, generale di brigata Roberto Boccaccio, quello provinciale, colonnello Cosimo Fiore, il capitano Alfredo Cangiano, comandante della compagnia di Città di Castello, il maresciallo Antonio Raganato, comandante della stazione locale. Tra la gente il fratello di Donato, Mariolino, anch’egli nell’Arma e più precisamente in servizio alla compagnia di Perugia.

Sulle note del silenzio è stata quindi deposta una corona di alloro ai piedi della lapide che ricorda Donato Fezzuoglio, si legge in una nota del Comune, «fulgido esempio di eroismo, di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio».

Al termine della cerimonia civile, è stata celebrata una messa officiata dal vescovo monsignor Mario Ceccobelli. «Oggi è il giorno del dolore e del ricordo» ha affermato il sindaco Locchi.

«Per il nono anno consecutivo - ha aggiunto - Umbertide commemora il suo eroe, quest'anno con un pò di sollievo in più, dal momento che ad ottobre la Corte d'Appello ha confermato l'ergastolo per i suoi assassini. Con questa condanna non potremo certo far tornare in vita Donato, ma potremo finalmente mettere la parola fine su una vicenda che hasegnato tristemente la storia della nostra comunità».
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