Nell’indagine, che va avanti da oltre un anno ed è condotta dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono finiti, a vario titolo, ex amministratori, ex dirigenti, funzionari dell’istituto di credito e imprenditori.
Tra gli addebiti, il procuratore capo Gianfranco Riggio e il sostituto Federica Albano contestano «l’associazione a delinquere e – come comunicato dalla stessa Procura - plurime ipotesi di appropriazione indebita aggravata, intermediazione usuraria, ostacolo alle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, bancarotta fraudolenta, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e documenti per operazioni inesistenti, omessa comunicazione del conflitto di interessi».
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