Aziende usate come bancomat:
scoperta maxi frode al Fisco

Aziende usate come bancomat: scoperta maxi frode al Fisco
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Mercoledì 7 Ottobre 2015, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 17:13
PERUGIA - Aziende usate come bancomat. La creazione o acquisto di una società “pulita”, alimentando e favorendo relazioni con clienti, fornitori ed ambiente economico di riferimento, grazie alle quali ottenere aperture di linee di credito presso Istituti bancari; poi successivo "svuotamento" e "rottamazione" della stessa azienda in maniera fraudolenta, per distrarre beni e liquidità ed evadere il Fisco: le strade di questo «sodalizio criminale» individuato dalla guardia di finanza di Pescara arrivano fino in Umbria



Il nome dell’operazione “Banco–Matt” scaturisce proprio da queste modalità messe in atto, secondo i finanzieri, da un imprenditore pescarese e altre nove persone a lui collegate, che operava anche in Umbria nel ramo dell’edilizia e del recupero di rottami ferrosi. Dieci arresti e circa 70 indagati tra consulenti e prestanome. Il gruppo utilizzava le società distraendo a suo piacimento beni e liquidità, quali fossero dei veri e propri “bancomat personali”.



La definizione del quadro indiziario, che ha richiesto l’esecuzione di articolati atti investigativi, intercettazioni telefoniche, perquisizioni, assunzione di testimonianze – anche da aderenti al sodalizio criminale –, ha permesso di riscostruire l’intero sistema di frode attuato mediante un reticolo di oltre 100 società, di quantificare in oltre 500 milioni di euro le false fatture emesse ed utilizzate, di accertare un danno per le casse dello Stato di circa 100 milioni di euro.



Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità liquide, dei beni mobili ed immobili e delle quote societarie nella disponibilità degli indagati, sino all’ammontare complessivo di euro 97.074.415,88.



L’esecuzione del provvedimento ha visto impegnati oltre 100 uomini della Guardia di Finanza che hanno operato in Abruzzo, Marche, Lombardia, Trentino Alto Adige, Sardegna, Umbria, Lazio, Campania e Puglia. Setacciati tutti gli istituti di credito e le compagnie di assicurazioni sul territorio nazionale presso i quali sono stati bloccati 284 conti correnti, 57 depositi titoli e 3 cassette di sicurezza. Il vincolo ha poi colpito 107 immobili. Sono state, infine, sequestrate quote di 56 società affidate in custodia giudiziale ad amministratori nominati dall’Autorità Giudiziaria.
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