Perugia capitale
di una corsa solitaria

Perugia capitale di una corsa solitaria
di Italo Carmignani
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Domenica 19 Ottobre 2014, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 20:37
PERUGIA - Senza svelare l’imbarazzo dell’indifferenza, la Perugia dei cittadini accoglie la sconfitta della capitale europea della cultura con il dispiacere riservato alla disfatta dei Minnesota Twins agli ottavi della Coppa del Castoro.



Si possono elencare tanti errori per spiegare il mancato successo, dalla descrizione degli esperti della Fondazione Perugia-Assisi 2019 della città volutamente brutta, sporca e drogata «così i commissari europei si convinceranno che abbiamo bisogno di vincere», alla precarietà in quanto virtù, fino alla ferma convinzione fosse un non meglio specificato divenire la chiave di volta per salire sul trono. Ma sarebbe inutile. Se ancora dobbiamo contare quanto ci sia costata (in denaro) la buona intenzione, un’immagine più di ogni altra spiega perché Perugia sia rimasta di sasso rispetto alla dominatrice Matera.



La foto è quella del maxischermo in piazza nella città lucana affollato di spettatori per tutta la diretta della proclamazione. Perché si possono organizzare le migliori strategie, prendere il direttori artistici più capaci del mondo (il nostro lo era “in” modo particolare), ma se non ti abbassi al livello dei tuoi cittadini, se non coinvolgi la gente, se nessuno tifa per te, se la finale la vedi in tivù con solo i pop corn, nulla ha un peso e una speranza. Mai comunicazione è stata meno comunicata.



Adesso ci dicono che la Fondazione voglia proseguire nella sua attività per finire quanto di buono è stato iniziato. Non sappiamo se spaventarci, così per stemperare l’opportunità annunciata citiamo Guarducci (Eurochocolate) che invita a correre per la Capitale della Cottura. Qui partiamo in vantaggio: siamo imbattibili negli arrosti.
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