Truffa allo Stato, più di cento denunce

Truffa allo Stato, più di cento denunce
di Luca Benedetti
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Lunedì 26 Agosto 2013, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 22:59
PERUGIA - Il reddito ridotto per non pagare il ticket, l’uscita in bicicletta nonostante la pensione di invalidit assegnata come cieco, i soldi dall’Europa per l’agricoltura incassati coltivando terreni occupati abusivamente. Ecco l’Umbria dei furbi che ne sanno una pi del diavolo per gabbare lo Stato e intascare i soldi senza sudare.

In 7 mesi di attività la guardia di Finanza ne ha scoperti 124, praticamente uno ogni due giorni. I controlli da gennaio a luglio sono stati 106 e, secondo i dati resi noti dal comando generale delle fiamme gialle, hanno portato a bloccare più di 3 milioni di euro che erano stati sottratti in maniera illegale alle casse dello Stato. Per i 124 furbi del contributo è scattata la denuncia. Dieci sono stati i soggetti indagati per le frodi comunitarie nell’ambito di quattro controlli, sette per gli incentivi nazionali (cassa integrazione) su un totale di 19 verifiche, otto relativi ai controlli sulla spesa sanitaria (ticket) che sono emersi durante 18 verifiche. In diciotto sono stati denunciati per aver barato sulle prestazioni sociali agevolate (riduzioni di rette di asili o sconti sui trasporti scolastici).

Gli uomini del generale di brigata Cristiano Zaccagnini, comandante regionale della Guardia di finanza, hanno anche pizzicato ottantuno persone nell’ambito dei controlli finalizzati a scovare i danni erariali. In quel caso le verifiche effettuate sono state dodici, cioè almeno sei persone denunciate per ogni controllo da parte della fiamme gialle.

IL CASO AGRICOLTURA

Le verifiche sulle frodi comunitarie hanno permesso di recuperare quasi 700mila euro. Tra i vari casi esaminati dalla Finanza quello che ha portato, lo scorso febbraio, alla denuncia di sette persone che avevano ottenuto fondi dell’Unione europea per il miglioramento del comparto agricolo e forestale per terreni agricoli che non erano nella loro disponibilità. In particolare quei terreni, utilizzati per fare soldi e per intascare le provvidenze pubbliche nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, erano stati prima del Demanio e poi dell’Ente Irriguo Umbro Toscano. I sette indagati dal Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Perugia, hanno truffato lo Stato per quasi novantamila euro.

LA CASSA INTEGRAZIONE

Altro giro altra truffa. A fine luglio è stata scoperta un’azienda che aveva dichiarato lo stato di crisi, ottenuto i fondi della cassa integrazione, ma faceva ugualmente lavorare i dipendenti. Gli uomini della Tenenza di Città di Castello hanno scovato un’autofficina in cui i dipendenti lavoravano a pieno regime ma l’azienda intascava i soldi della Cig. In quell’occasione i finanziari hanno controllato la regolarità di settemila ore di lavoro dei dipendenti dell’azienda.

IL FALSO CIECO

Il super record, però, lo infila il falso cieco di Assisi. Per anni ha intascato un assegno dall’ Inps da 500 euro. Nel certificato medico c’era scritto che la sua capacità visiva era prossima alla zero e che aveva bisogno di un accompagnatore per muoversi. Invece girava per Santa Maria degli Angeli anche in bicicletta. Ci sono anche le foto dei finanzieri che lo dimostrano. Di più: il falso cieco andava regolarmente in farmacia e a fare la spesa senza l’aiuto di alcun assistente. Ed è stato beccato mentre leggeva tranquillamente i manifesti pubblicitari. L’indennità di accompagnamento è stato bloccata e la finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di 16.644,50 euro. Cioè una somma pari agli assegni incassati indebitamente dal cieco fasullo che si muoveva in bicicletta.

Tra verifiche e controlli della Fiamma Gialle anche quelle sui benefici per i servizi dei Comuni, in particolare quelli che vengono erogati sula base delle dichiarazioni Isee. In questo caso sono state diciotto le persone denunciate e per controllare al meglio se c’è chi presenta dati taroccati, dei rediti per ottenere le prestazioni sociali agevolate diversi Comuni, Perugia in testa, hanno firmato protocolli con la Guardia di Finanza. Una soluzione che rende più veloci gli accertamenti, operazioni di controllo in cui i finanzieri e i dipendenti comunali, lavorano a stretto contatto di gomito.
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