Rispunta il superticket: 29% sulle visite
E si aspetta il ricorso per i risarcimenti

Rispunta il superticket: 29% sulle visite E si aspetta il ricorso per i risarcimenti
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 5 Febbraio 2014, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 12:23
PERUGIA - Eccolo l, il balzello sulle “visite dei primari” potrebbe rientrare dalla finestra. La decisione del Consiglio di Stato rimette in pista il superticket: pi 29 % sulle prestazioni in intramoenia, cio i medici del servizio sanitario pubblico che visitato “da privati” all'interno di Asl e ospedali. Il balzello era entrato in vigore due anni fa: effetto della “manovra Marini” che rimodulava i ticket di Tremonti, quelli da 10 euro per tutti su ogni ricetta. Un anno dopo il Tar l'aveva cancellato accogliendo il ricorso di un gruppo di medici e sindacati di medici. Ma non ancora finita.

In questo momento il superticket del 29% sulle prestazioni in intramoenia è legittimo. Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar dichiarando «inammissibili» i ricorsi presentati dai medici. «Perché - scrivono i giudici - il 29 per cento è a carico degli utenti e non modifica il rapporto di intramoenia... la misura danneggia soltanto gli utenti». La governatrice Marini si dice «soddisfatta, si conferma la correttezza dei nostri provvedimenti: la delibera era attuativa della norma finanziaria, un'alternativa alla quota fissa dei 10 euro e recepiva l'accordo tra Regione e Ministeri». Davanti al Consiglio di Stato, infatti, accanto ai legali della Regione c'era l'Avvocatura dello Stato che rappresentava i Ministreri di Economia e Salute. Partita chiusa? Per la giustizia amministrativa sì, perché ci si ferma al secondo grado, nella realtà, neanche per idea. La giunta regionale per ora non reintroduce il balzello, nei prossimi giorni la presidente ne parlerà con gli assessori.



Intanto si aspetta l'esito di un altro ricorso, quello presentato dall'Adoc, sempre al Consiglio di Stato. L'associazione dei consumatori chiedeva una modifica parziale della sentenza del Tar: in pratica, la

possibilità di risarcire le persone che avevano pagato - «ingiustamente» stando alla sentenza di primo grado - quel 29 per cento. Potrebbe essere tutta un'altra partita, perché stavolta a farsi avanti sono gli utenti. «Stiamo aspettando l'esito», dice il presidente

dell'Adoc Angelo Garofalo.



E i sindacati non mollano. La Cgil, il segretario regionale Bravi e i responsabili del pubblico impiego e dei medici, spara a palle incatenate: «Nessuna vittoria della Regione, è un fatto tecnico - dicono Mario Bravi, Vanda Scarpelli e Nicola Preiti - se la Regione dovesse reintrodurre i super ticket, potrebbe essere travolta da una class action. Noi vogliamo tutelare i cittadini, chiediamo di togliere tutti i ticket e non, come è stato fatto, di allargare ancora l'intramoenia agli studi privati». Anche Pino Giordano (Csil Medici) si rivolge alla Regione: «Questa occasione non deve servire per esultare, sarebbe utile se usata per incontrarci e condividere le scelte da fare, non avviene da tempo». Il super ticket avrebbe dovuto portare nelle casse della Regione 3 milioni e mezzo ma alla fine ne sono arrivati 3, perché in tanti, vista la somma che si raggiungeva col 29 per cento, avevano rinunciato.
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