La vicenda è stata sollevata con esposto nel giugno del 2013 e sono stati citati e sentiti decine di testimoni. Il Pm Raffaele Pesiri aveva richiesto l'archiviazione dell'esposto dei residenti ritenendo non sussistessero le condizioni per l'applicazione dell'articolo 674 del codice penale (getto di sostanze o cose pericolose) anche per la presenza contestuale delle autorizzazioni amministrative rilasciate all'acciaieria, in particolare l'Aia (autorizzazione integrale ambientale).
Il gip Santoloci, ritenendo che «nel caso in specie non si può ignorare e negare che un fenomeno di inquinamento ambientale palese ed evidente e fotograficamente più volte documentato dai cittadini in tutta l'area interessata» possa liquidarsi con una multa come se si trattasse di banale questione condominiale. Quindi l'indicazione a dover «procedere con ulteriori accertamenti», invitando «ad ipotizzare in via embrionale e potenziale anche il reato di cui all'articolo 434 del codice penale». Il gip dispone anche una serie di indagini ed approfondimenti di carattere epidemiologico, storico e ambientale ed individua tra i reati anche quello della gestione non regolare dei rifiuti da parte dello stabilimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA