Giuseppina, così la chiamavano tutti, tre mesi fa, prima di andare via col figlio, aveva avuto la forza di andare dai carabinieri a denunciare quanto accadeva in quella casa a Fontana di Polo, acquistata da pochi anni. Poi, era andata da un avvocato per i primi passi della separazione dopo quasi trent'anni passati con lui. Voleva cambiare vita radicalmente, aveva anche trovato un lavoro in un call center. Chi la conosce dice che finalmente aveva trovato un po’ di tranquillità in quell'appartamento al primo piano di una palazzina a due passi da via del Rivo.
La prima cosa le piante nei balconi, poi un televisore nuovo per far giocare il figlio: «Non ci posso credere - dice ancora il cugino - li conoscevo benissimo, stavamo insieme da quando lei aveva sedici anni, una vita. Poi qualcosa si è rotto e il matrimonio stava andando a rotoli, ed io avevo acconsentito a prestarle una casa che avevo sfitta, sperando che le cose migliorassero ed i rapporti tornassero sereni ». Non è stato facile dare la notizia ieri pomeriggio agli anziani genitori che vivono a Lugnano, Savino e Pasquino.
Persone semplici che amavano oltremodo la loro unica figlia femmina, anche lei riservata e timida. Lui, di Amelia, una sorella, oltre al lavoro andava in palestra insieme al figlio. Lavorava da anni all’Alcantara . Esuberante, definito da chi lo frequenta in palestra un simpaticone, anche se a volte fuori le righe. Il dramma nel dramma per il figlio della coppia che ieri è andato a scuola ed è stato raggiunto da alcuni parenti che gli hanno dato la notizia. Il capo delle volanti Giuseppe Taschetti ha fatto in modo che qualcuno recuperasse dalla casa dove si era consumato l’omicidio della madre le sue cose. Per ora è stato portato da alcuni parenti. Ma lui sicuramente è la seconda vittima di Franco Rinaldi.
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