Ast, lunga notte in fabbrica per i ternani
poi il rinvio del piano abbassa la tensione

Ast, lunga notte in fabbrica per i ternani poi il rinvio del piano abbassa la tensione
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Giovedì 31 Luglio 2014, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 16:07

TERNI - L'ad Lucia Morselli ha potuto lasciare gli uffici solo stamattina alle 5. Per tutta la notte stata assediata nei suoi uffici da centinaia di ternani e operai. Stamattina i sindacati hanno indetto un'assemblea per confrontarsi con i lavoratori e si andrà allo sciopero ad oltranza mentre si prepara la chiusura della fabbrica dal 4 al 25 per la fermata estiva.

Dopo aver bloccato in mattinana l'autostrada A1 nel pomeriggio la protesta degli operai si è trasferita in azienda, dove poi in serata si é riversata la città.Un pomeriggio ad altissima tensione che è sfociato in una notte incredibile, con centinaia e centinaia di ternani che fino alle 2 del mattino si sono riversati in fabbrica per portare solidarietà agli operai. I vigili urbani per evitare il peggio hanno anche bloccato l'accesso a viale Brin all'altezza dell'incrocio con Pineta Centurini. Tensione che si tagliava con il coltello e c'è scappato anche l'incidente per fortuna circoscritto. Una sassata ha colpito al volto un dirigente della Questura.

Diverse centinaia di operai hanno occupato la palazzina della dirigenza per chiedere un incontro con l'Ad Lucia Morselli. L'obiettivo è quello di bloccare il piano di ridimensionamento che è già in corso (per esempio con l'azzeramento dei cda delle controllategli Sdf, Aspasiel e Tubificio) almeno fino al prossimo incontro al Mise previsto per il 4 settembre.

Vociata La notizia che ha fatto debordare la rabbia è stata quella filtrata da fonti sindacali, di un incontro al ministerio del lavoro, convocato per il 6 agosto con l'intento di avviare le procedure per i licenziamenti previsti dal piano Tk che il Governo, le istituzioni locali e le rappresentanze dei lavoratori avevano respinto il 17 luglio al Mise.

In effetti la richiesta dell'azienda al ministero c'era stata e dall'ufficio del direttore Sapio era partita la convocazione per un incontro, da tenersi il 6 agosto, su «esame situazione lavorativa e produttiva acciai speciali Terni», cioè quello che si temeva. Ma l'indisponibilità dei sindacati nazionali ha per ora sventato l'accelerazione. Dal Ministero del Lavoro è partita nel pomeriggio una lettera per sconvocare la riunione. Semplicemente non c'è più. Almeno per il momento.

I manifestanti in mattinata avevano violato il cordone di polizia disposto a protezione del casello autostradale di Orte. Le forze dell'ordine non hanno potuto far altro che arretrare difronte alla rabbia degli operai dell'Ast di Terni che da settimane lottano contro il piano industriale presentato dalla multinazionale tedesca Thyssen Krupp che prevede 550 esuberi.

Dieci i pullman partiti questa mattina da Terni in direzione di Orte per quello che doveva essere un volantinaggio davanti al casello autostradale. Circa 2.500 le persone che poco dopo le 11.30 hanno prima bloccato l'accesso al casello di Orte poi hanno alzato il tiro della protesta. Lo sciopero di tre ore dalle 10 alle 13 era stato indetto ieri dalle Rsu di viale Brin che avevano promesso: «Domani ci faremo sentire». Ma il volantinaggio si è trasformato in un'improvvisa occupazione dell'autostrada A1, dove il traffico è rimasto bloccato per venti minuti circa dalle 12 alle 12,20. Segno che la rabbia degli operai è oltre il limite di guardia e chi di dovere dovrebbe cominciare a prenderne atto.

Il traffico è ripreso regolarmente dopo che i manifestanti hanno liberato l'autostrada. Al di là di qualche inevitabile momento di tensione con le forze dell'ordine, al massimo è voltato qualche spintone ma nulla di più, la manifestazione, anche se energica, si è svolta in maniera pacifica.

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