Terni, neanche l'Ast unisce il Comune
in Consiglio votati tre ordini del giorno

Manifestazione per l'Ast sull'Autosole
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Venerdì 19 Settembre 2014, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 13:14
Terni - L'unica nota positiva, se pu consolare, che nessuno ha bocciato le proposte degli altri. Cos, a volersi prendere in giro, c' pure da cantar vittoria: il consiglio comunale di Terni non ha approvato soltanto un documento sulla questione Ast, ne ha approvati ben tre.

Risultato: la tanto auspicata unità d'intenti, la necessità di stare uniti per contrastare l'indebolimento della fabbrica, trova nella massima espressione politica cittadina una risposta “polifonica”, giusto per utilizzare un eufemismo. In sostanza ognuno va avanti per conto suo. Neanche uno sforzo per unire, almeno per l'occasione così delicata, la voce dell'assemblea elettiva cittadina. Per dare a tale voce la massima forza possibile. Il segnale che ne esce è un debole “vociare”, il solito di una politica che non si sforza neanche di essere migliore.

Il primo documento approvato ieri mattina a Palazzo Spada è quello del Pd-Centrosinistra, primo firmatario Andrea Cavicchioli che già da giorni lo aveva preparato e diffuso. L'atto ha ottenuto 17 voti favorevoli della maggioranza e uno di Forza Italia (Francesco Chico Ferranti) e 9 astenuti. Molto circostanziato nelle indicazioni sul cosa fare, quasi un contropiano sindacale, che impegna sindaco, parlamentari e Governo e propone l'istituzione di un fondo a sostegno dei lavoratori alimentato da contributi di tutti gli eletti, compresi i parlamentari.

L'altro documento approvato, dal centrodestra, primo firmatario Paolo Crescimbeni, ha ottenuto 10 voti favorevoli (anche i grillini) e 17 astensioni. Naturalmente sottolinea i ritardi delle amministrazioni locali nello sviluppo delle politiche localizzative e propone un consiglio comunale straordinario aperto a «personalità della politica, dell'economia, dei sindacati ed esperti specifici di settore».

Infine il documento dei “5 Stelle”, primo firmatario Thomas De Luca, ha ottenuto 8 voti favorevoli (anche un po' di centrodestra) e 19 astenuti. Si pone l'obiettivo dell'area di crisi complessa, aggiungendo misure di controllo e di trasparenza sull'uso dei fondi e l'apertura di un tavolo tecnico in consiglio comunale.

Nella sede romana della Regione Umbria si sono intanto riuniti, su iniziativa della presidente Catiuscia Marini i parlamentari eletti in Umbria, il sindaco Di Girolamo e il presidente della Provincia Polli.

Obiettivo «la salvaguardia del sito, la tutela dell'occupazione una strategia industriale che dia prospettive di maggiore competitività all'Ast». Entro breve si fisserà un altro incontro con la partecipazione dei parlamentari europei del centro Italia. Mentre a Roma, al Mise, stamattina riparte il tavolo dopo l'affondo in sede locale tra le parti, si punta a creare una specie di rete di protezione istituzionale e unitaria sul negoziato. C'è da sperare che non si segua l'esempio di Palazzo Spada.