Caos tribunali, avvocati in rivolta
Marini: «A Orvieto situazione più delicata»

Caos tribunali, avvocati in rivolta Marini: «A Orvieto situazione più delicata»
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Lunedì 9 Settembre 2013, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 09:58
PERUGIA - Caos tribunali, a quattro giorni dall'entrata in vigore della riforma delle sedi giudiziarie gli avvocati di Perugia sono in rivolta, mentre la presidente della Regione prende posizione su Orvieto.

Questa mattina infatti nella sede dell'Ordine degli avvocati del tribunale di piazza Matteotti si è tenuta una partecipatissima assemblea in cui i legali perugini «confermano e ribadiscono lo stato di agitazione degli iscritti». Lo scontento nasce dai problemi legati alla riforma ma anche dal decreto (di cui si chiede «immediata e incondizionata revoca») del presidente del tribunale di Perugia che, tra le altre cose, ha previsto di tenere le udienze all'interno del capannone di proprietà del Comune a Balanzano, già sede degli archivi comunali.



Sulla questione tribunali, intanto, interviene anche la presidente della Regione Catiuscia Marini: «La nuova organizzazione dei tribunali ordinari sta già producendo situazioni di difficoltà e preoccupazione in varie località dell'Umbria». Marini ricorda di aver più volte ribadito, anche in via formale, ai rappresentanti del Governo e del Parlamento, «che l'avvio vero e proprio della fase di riordino necessita di alcuni correttivi».

Marini - in un comunicato - sottolinea che in Umbria «la situazione più delicata riguarda la realtà di Orvieto, da dove vengono trasferiti in via definitiva il tribunale ordinario ed i relativi uffici giudiziari connessi».

«Sarebbe auspicabile - ribadisce la presidente dell'Umbria - che nell'ambito delle valutazioni che l'attuale Parlamento sta compiendo in merito all'attuazione di questa riforma, fosse possibile ancora prendere in considerazione la permanenza di sezioni

distaccate nelle sedi degli ex-tribunali ed in particolare auspico che il ministro della Giustizia possa prendere in considerazioni le indicazioni date in merito dalla Camera dei Deputati con la votazione dello scorso 8 agosto».
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