Vuole solo cani vecchi e malati e per adottarli spende migliaia di euro al Tar

Vuole solo cani vecchi e malati e per adottarli spende migliaia di euro al Tar
di Egle Priolo
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Venerdì 17 Aprile 2015, 18:26
PERUGIA - L’amore per gli animali non ha prezzo. Ma arrivare sempre a una guerra di carte bollate può anche far pensar male. Che sarà pure peccato, ma rende difficile capire chi ha ragione in una storia di adozioni negate e di ricorsi al Tar.

Con una signora straniera pronta spesso a spendere migliaia di euro per portare in Germania cani malati. La storia arriva a Perugia, in via Baglioni. Dove affaccia lo storico palazzo del tribunale amministrativo regionale. Ma passa anche per Roma e il Ternano, territorio di cui la signora tedesca sembra prediligere i canili municipali. Un’amante degli animali dal cuore grande. Talmente grande da decidere di adottare sempre cani vecchi e spesso malati. Colpiti dal cancro o con problemi agli arti. Esemplari, insomma, che nessuno vorrebbe mai. Che molto, molto difficilmente adotterebbe per farci giocare i bambini in cortile o per fare compagnia in un salotto riscaldato dal camino. Ed è lì che arriva questa benefattrice canina: entra nei canili, sceglie gli esemplari più disperati e ne chiede l’adozione. Una scelta dettata dall’amore, dice, la sua. Per non vedere quei cani spelacchiati e doloranti tra le gabbie di un canile ad aspettare la fine dei loro giorni.



La legge. Ma tutto questo amore si scontra con la legge. Che a tutela degli animali prevede anche un periodo di preaffido, per essere sicuri che la nuova casa del cane sia davvero adeguata alle sue esigenze. E se la signora conferma la sua intenzione di far partire i suoi amici a quattro zampe per la sua terra natia, arriva puntuale il no dell’amministrazione del canile. Così la signora ricorre al Tar, convinta di poter dimostrare la sua reale affezione al cane sborsando quanto meno i 650 euro di contributo unificato per il ricorso, più l’onorario di un avvocato. Insomma, una bella spesa che quanto meno dimostra la sua buona fede e la sua voglia di rendere più belli possibili gli ultimi anni di vita di quei cani tanto sfortunati, anche se all’estero. Una storia che si sarebbe ripetuta almeno tre volte, con alterne fortune, anche grazie al supporto di un’associazione che la signora avrebbe nella Capitale.



La discussione. E l’ultimo caso sarebbe ancora in discussione davanti al Tar, con i giudici che devono decidere se affidare il cane alla signora oppure no. Ma è davvero una questione di leggi rigide a tutela degli animali o queste stesse norme pregiudicano un futuro più sereno di questi cani? Alcune associazioni animaliste che hanno seguito da vicino le vicende, in realtà, hanno addirittura una terza ipotesi. Perché la sollecitudine della signora per queste adozioni, alla lunga, potrebbe far nascere qualche sospetto. Perché solo cani malati? Perché la volontà di trasferirli tutti in Germania? Con l’ultimo esemplare intanto già adottato mentre si aspetta il pronunciamento del Tar.
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