Umbria Mobilità, nuove carte
per l'inchiesta sui soldi che mancano

Umbria Mobilità, nuove carte per l'inchiesta sui soldi che mancano
di Luca Benedetti e Italo Carmignani
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Sabato 19 Aprile 2014, 21:26 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 11:53
PERUGIA - Lo snodo pu essere vitale nell’inchiesta di Umbria Mobilit. Perch l’acquisizione di nuovi documenti effettuata nei giorni scorsi dalla squadra mobile, ha un valore ben pi pesante rispetto a quello di un anno fa quando l’indagine mosse i primi passi.

Certi e sicuri sin da allora, ma un anno di lavoro degli uomini del capo della Mobile, Marco Chiacchiera coordinati dal pm Manuela Comodi, ha chiarito situazioni e aperto importanti sbocchi per capire come mai l’impresa nata con il bollino di gioiello, si sia ritrovata sull’orlo del baratro.

L’acquisizione dei documenti avvenuta nei giorni scorsi ha una logica perché va inquadrata con gli interrogatori iniziati qualche settimana fa. Pezzi importanti della storia dell’azienda ascoltate come persone informate dei fatti(testimoni) che hanno, evidentemente, aperto nuovi scenari. Tanto da convincere Procura e squadra mobile che era necessario un’altra acquisizione di documenti.



Andando a indagare sui bilanci di Umbria Mobilità la Procura vuol sapere come siano stati utilizzati i fondi pubblici assegnati. E vuol capire se qualche operazione sia stata spericolata o, addirittura fittizia. Oppure se la crisi dell'azienda nata nel dicembre del 2010, non abbia una genesi perugina legata a investimenti sul filo del rischio.

L’indagine è ampia, e gli investigatori, all’inizio, si sono concentrati su un’operazione ritenuta chiave. Così scriveva la Procura un anno fa alle prime acquisizioni «...Umbria Tpl mobilità, nel corso dell’esercizio 2011 ha acquisito l’intero capitale sociale della Sira mediante l’acquisto delle quote di partecipazione nella titolarità di (omissis) e (omissis) per importi ben al di sopra delle corrispondenti quote di patrimonio netto, sostenendo così costi apparentemente privi di giustificazione economica...».

Naturalmente l’indagine non riguarda assolutamente l’attività di Umbria Mobilità Esercizio, l’azienda nata dopo l’ingresso di Bus Italia, la società di Ferrovie Spa che ha in mano il 70% delle azioni dell’azienda che fa viaggiare treni, autobus e traghetti con il logo della Regione. Ma l’inchiesta vuol far luce sul perché prima i conti sono stati terremotati.

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