Perugia, tra Provincia e Regione:
aiuto, tengo pariglia

Perugia, tra Provincia e Regione: aiuto, tengo pariglia
di Italo Carmignani
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Lunedì 5 Ottobre 2015, 17:29
PERUGIA - Raccogliendo sul fondo un mestolo di solforica simpatia, la governatrice Marini ha dato della cicala a Guasticchi, già presidente della Provincia, attribuendo a lei il ruolo di formica.

Nessuno più di queste colonne è stato impietoso contro la malapianta organica dell’ente provinciale, dispendiosa già nel nome del suo presidente (Marco Tullio Vinicio) quanto nelle promozioni utili (tanto per fare un esempio) a formare squadroni di agenti di polizia pronti a difenderci anche dall’improbabile ritorno dei cartaginesi. A tutela delle consolidate minoranze, come lo sono ormai i provinciali, e contro la sferzante citazione della favola di Esopo, si possono però elencare due numeri. La Provincia e la Regione contano circa mille dipendenti ciascuna, ma se le posizioni organizzative della prima sono 100 (ne bastavano 30) passate con l’incosciente benestare dei sindacati, quelle della seconda sono 274 in tutto. E se i dirigenti della Provincia sono 22, fino a pochi mesi fa la Regione ne contava 70 e più. Il triplo di tutto, anche nelle spese. Per rimediare a un buco di bilancio di 26 milioni, la Provincia ha cercato anche di vendere le pariglie di cavalli acquistate per le bighe della polizia, ma davvero la Regione ha la coscienza a posto? Ancora una favola di Esopo: Prometeo, che aveva fabbricato gli uomini, appese al collo di ognuno due bisacce, l'una piena di vizi altrui e l'altra dei vizi propri. Quella dei vizi altrui la pose davanti, mentre l'altra la appese dietro. Perciò gli uomini scorgono a prima vista i difetti altrui e non i propri. Tranquilli: in due anni tutti i provinciali verranno ricollocati. Qualche problema forse per gli agenti. Suggeriamo di metterli armati di tutto punto davanti al computer. Magari riescono, finalmente, ad arrestare il (perverso) sistema.
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