«Si è trattato di intervenire sull’aorta con accesso toracico laterale sinistro - dice Di Manici all'ufficio stampa - per individuare e chiudere il Dotto di Botallo la cui pervietà condizionava l'insufficienza multi organica della bimba e che impediva al cuoricino della bambina di avere un funzionamento regolare. Il dotto è stato chiuso, dopo essere stato isolato, mediante l'applicazione di due emo clip metalliche».
Uno sguardo d'intesa con i collaboratori a testimoniare che la malformazione era stata corretta consentendo una piena e definitiva guarigione della neonata. «Si tratta di interventi ad altissimo rischio che fino a qualche anno fa non venivano eseguiti al Santa Maria della Misericordia, ma in ospedali pediatrici come il Meyer di Firenze o il Bambin Gesù di Roma - sottolinea sempre Di Manici -. Nella nostra struttura di Cardiochirurgia ne abbiamo portati a termine 40».
La tensione si è allentata per la giovane coppia umbra (25 anni la mamma, 28 il papà) che è rimasta in attesa di notizie, comunicate direttamente da Di Manici. La bambina si trova nella struttura di Terapia Intensiva Neonatale e dovrà rimanere ricoverata fino al raggiungimento di circa 3 kg di peso. I sanitari fanno sapere che viene alimentata dal latte prelevato della Banca interna del reparto, che di avvale della donazione di mamme con latte in esubero.
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