Un chilo di droga in centro
Arresti a corso Cavour

Un chilo di droga in centro Arresti a corso Cavour
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Giovedì 13 Febbraio 2014, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 23:34
PERUGIA- L’operazione si chiama Cavour. Ed facile immaginare che quando c’ la droga di mezzo, come in questo caso, possa prendere il nome dal luogo dove lo spaccio esplode.

Proprio a corso Cavour, dove la città vive meglio che in ogni altro angolo del centro in affanno, i carabinieri del reparto operativo diretti dal tenente colonnello Pier Ugo Todini, hanno tirato via un chilo di droga e arrestato quattro tunisini con l’accusa di detenzione a fini di spaccio. Con loro nei guai anche due perugini. Per gli italiani il gip Carla Giangamboni ha disposto l’obbligo di dimora. Ma il pm che ha coordinato l’inchiesta, Paolo Abbritti, di arresti ne ha chiesti altri.

I carabinieri, per chiudere il cerchio, stanno cercando altri cinque tunisini. Nel fascicolo, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ci sono anche altri otto indagati.

I tunisini sono i protagonisti dello spaccio. Eroina e hashish che veniva venduta tra corso Cavour, via Fiorenzuola e i Tre Archi. Una via vai serale e non solo che non è passato inosservato ai residenti e ai commercianti. Che non hanno dovuto fare tanta strada per andare dai carabinieri. A corso Cavour c’è la sede del comando regionale.

Le divise hanno lavorato sodo per sei mesi. E di volta in volta hanno tirato via dalla strada droga e spacciatori. Un chilo di eroina e hashish per i consumatori del centro. Molti giovani e giovanissimi. I carabinieri hanno pedinato, osservato intercettato. E alla fine del lungo lavoro hanno ripulito un pezzo di città che finisce sotto traccia quando si parla di spaccio e di balordi.

Invece, all’incrocio de Tre Archi, sulle scale mobili che dalla stazione di Sant’Anna (piazza Bellucci) portano a via Fiorenzuola. Lontano da sguardi indiscreti pensava la banda che orchestrava il traffico. Ma i residenti non hanno perso un movimento e quando hanno capito è scattata la segnalazione. Ecco l’operazione Cavour che chiude il cerchio su un gruppo di fuoco agguerrito. Spacciatori in grado di fare affari a ogni ora del giorno e della notte. Organizzati, abili. Con gli italiani in un ruolo di secondo pano. A dimostrazione che sono i nordafricani a gestire il giro, a fare il mercato, a combattersi quando c’è di mezzo qualche sgarro.

I telefonini, anche stavolta, sono il mezzo con cui si stabiliscono i contatti, si fanno i segnali di sera se arriva un potenziale pericolo come è stato raccontato da viale Roma, si organizza la vendita.
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