In campo col volto nero e "melina"
per dire no al razzismo contro i compagni

Foto della protesta gentilmente concessa dalla trasmissione Studio 90° di Sergio Fabiani in onda su Umbria Tv
di Riccardo Gasperini
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Domenica 16 Febbraio 2014, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 21:42
PERUGIA - La faccia coperta di nero con la cera di carnevale. Ma di scherzo c' ben poco, perch quella messa in scena dagli allievi sperimentali della Collepieve era una vera e propria protesta per dire basta agli episodi di razzismo sui campi di calcio.

Quelli del calcio giovanile per l'esattezza, dove giocare e divertirsi può diventare un tabù. Ecco allora che una squadra decide di colorarsi la faccia di nero e di incrociare le braccia dopo il calcio di inizio. Un minuto di stop contro quel razzismo che ammazza il calcio. Una protesta dura per far capire la gravità del problema, come dimostrano le immagini gentilmente concesse dalla trasmissione Studio 90° di Sergio Fabiani in onda su Umbria Tv.

«Ogni domenica che giochiamo fuori casa si verificano episodi di razzismo con i nostri ragazzi di colore insultati - ha dichiarato il presidente dell'Apd Collepieve Stefano Violini -. Sono nauseato, sto pensando addirittura di lasciare». Freschissima la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha portato Violini ed i suoi giocatori a fare qualcosa per dire basta. «L'episodio che ha scatenato tutto questo? Non faccio nomi perché una intera società non può rimetterci per colpa di una sola persona che ha sbagliato. Dico però che quando metti tanto impegno nel portare avanti una società con 130 ragazzi e ti succedono cose così, beh...». Come dire che qualcosa per riportare a galla «quei valori con i quali dovrebbero crescere questi ragazzi», va fatto subito. Un primo passo per l'Apd Collepieve, stanca di rimanere in silenzio davanti ad episodi di razzismo «che ci sono dall'inizio della stagione» è stata la protesta contro gli allievi sperimentali della Pievese. «Sono stati comprensivi, hanno capito le nostre motivazioni». Come finirà? «Davanti a nuovi insulti, domenica saremo pronti a fermarci per 40 minuti».
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