«Un butta dentro nei locali per
non far guidare gli ubriachi»

L'incidente in cui è morto un uomo tamponato da un ubriaco in superstrada
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Lunedì 1 Luglio 2013, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 19:00
PERUGIA - Poteva verificarsi una strage. Cos Ruggero Campi, presidente dell’Automobile club dell’Umbria, commenta l’episodio che ha visto un ragazzo di 25 anni ubriaco percorrere contromano, alla guida, un tratto della superstrada E45, la mattina di domenica 30 giugno.

«Si è trattato – ha detto Campi – di un episodio di una gravità inaudita, che deve far riflettere. Ovviamente una persona in quelle condizioni non avrebbe mai dovuto mettersi alla guida, perché era troppo pericoloso per sé e per gli altri, tanto da aver imboccato una strada in senso contrario senza rendersene conto». «Ma io non credo che di fronte a un fatto come questo – insiste il presidente Campi – la responsabilità sia solo del singolo. Questo ennesimo accadimento rimanda al più generale problema dei giovani che si mettono al volante, ubriachi, per esempio, dopo essere usciti dai locali notturni. Tutta la collettività, in questi casi, dovrebbe prestare maggiore attenzione, gli amici non dovrebbero consentire di guidare a chi non ne è in condizione, gestori, barman o buttafuori dovrebbero scoraggiare l’abuso d’alcool o allertare chi di dovere nel caso in cui si accorgano che delle persone ubriache stanno lasciando il locale alla guida di una vettura».

E ricordando l'incidente di dieci giorni fa in supestrada, quando un ubriaco ha tamponato un'auto nella galleria Pallotta uccidendo il conducente, il presidente Ruggero Campi lancia una provocazione. «Forse dovrebbe nascere la figura del ‘butta dentro’ che nel momento in cui si accorga dello stato di alterazione di un avventore del locale intervenga prima che questo si metta alla guida». «Ci vuole più senso civico – ribadisce il presidente dell’Automobile club dell’Umbria – da parte di tutti, non è possibile invocare sempre l’intervento delle pattuglie di polizia che devono, certo, vigilare sulle strade, ma che non si può pretendere siano presenti in ogni occasione a scongiurare il peggio».
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