Così sabato pomeriggio Raffaele Sollecito è tornato a Perugia per la presentazione del libro di Alvaro Fiorucci e Luca Fiorucci "Reperto 36 - Anatomia giudiziaria dell'omicidio di Meredith Kercher". «Non il romanzo di un omicidio, nè un'inchiesta parallela volta a portare nuova luce sui fatti e sulla loro concatenazione, ma il racconto di un efferato delitto ricostruito attraverso le parole della carte processuali e delle diverse, opposte, letture dei giudici che si sono alternati nei vari gradi di giudizio»: così i due autori («non padre e figlio, ma due colleghi») presentano il loro libro edito da Morlacchi.
E nel foyer del teatro c'erano diversi protagonisti del lungo processo: da Luciano Ghirga, difensore di Amanda Knox, a Nicodemo Gentile, legale di Rudy Guede, a Donatella Donati, che ha collaborato alla difesa di Sollecito. Ma anche Giuliano Mignini, che insieme a Manuela Comodi è stato il pm del primo grado di giudizio, quello della condanna ai due ex fidanzati. E tutti hanno preso la parola, compreso Raffaele che ha chiesto a pubblico e relatori (a presentare il libro la giornalista Emma D'Aquino) perché siano stati analizzati solo i suoi coltelli all'inizio dell'inchiesta.
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