De Miro - riferisce un comunicato della Regione - ha sottolineato che «in Umbria esiste un dialogo istituzionale costante sui flussi migratori grazie al tavolo regionale per l'immigrazione che ha scelto l'accoglienza diffusa. C'è la massima collaborazione che consente di lavorare in maniera serena e condivisa anche con enti locali e diocesi.
Secondo gli accordi con il Governo all'Umbria è assegnata una quota massima dell’1,64 per cento della quota nazionale, pari a 1.932 profughi. La quota massima dei richiedenti asilo prevista è di 1.554, di cui 1.181 nella provincia di Perugia e 373 in quella di Terni. Questi si vanno ad aggiungere ai 378 che sono già ospitati in strutture Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Gli ultimi dati, aggiornati al 5 ottobre, indicano che attualmente in Umbria ci sono 1.229 richiedenti asilo ospitati nelle strutture regionali, di cui 970 a Perugia e 259 a Terni (che sommati ai 378 presenti nelle strutture Sprar portano a 1.607 il numero delle persone accolte nella regione).
Chi è ospitato nelle strutture umbre proviene principalmente da Nigeria, Gambia, Senegal, Mali. La Commissione per il riconoscimento di rifugiato politico per le provincie di Perugia, Terni e Arezzo si riunisce cinque volte la settimana, con 12 interviste al giorno. Al 5 ottobre sono state esaminate 655 domande e di queste 459 sono state respinte.
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