Amministrative, il giallo delle schede
votate fa tremare le elezioni
Aperta un'inchiesta

Amministrative, il giallo delle schede votate fa tremare le elezioni Aperta un'inchiesta
di Ilaria Bosi
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Venerdì 19 Settembre 2014, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 10:22
SPOLETO - Un pacco spuntato a sorpresa, preannunciato da alcune telefonate anonime e contenente una manciata di schede 'votate' mai arrivate in Prefettura.

È tutta da chiarire la vicenda su cui la Procura della Repubblica di Spoleto ha aperto un’inchiesta dopo che ignoti hanno fatto recapitare un pacco con alcune schede elettorali del 25 maggio scorso.

Il caso, su cui indagano i carabinieri, riguarda il Comune di Castel Ritaldi, dove il sindaco Andrea Reali è stato confermato con appena 18 voti di scarto sullo sfidante Daniele Cimarelli (in corsa c'era anche una terza candidata).

Ovvio, quindi, che la vicenda, oltre a mettere in discussione la regolarità delle elezioni, rischia di porre le basi per l’avvio di una battaglia a colpi di carte bollate.

Ma un aspetto va rimarcato con forza: l’inchiesta punta a tutelare e garantire tutti i candidati in corsa, vincitore compreso. Per questo tra i primi aspetti da chiarire c’è un dato di fatto: quelle schede elettorali sono state conteggiate nei verbali trasmessi alla Prefettura? Ce ne sono altre in giro?

Il pacco postale fatto recapitare a uno dei candidati della lista sconfitta, e aperto in presenza di pubblici ufficiali, è stato preannunciato da alcune telefonate anonime, alcune anche dai toni volgari. Chi ha inviato il pacco si sarebbe premurato di rendere irriconoscibile il seggio di provenienza, anche se il sospetto è che quelle schede provengano dalla stessa sezione.

Un giallo che è solo agli inizi.
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