Terni, il delitto di via Gramsci
confessione choc del marito
«Mi ha insultato e io l’ho uccisa»

Franco Sorgenti (Foto Papa)
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 30 Ottobre 2014, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 17:00

«Ho provato ad abbracciarla, mi ha detto che facevo schifo, che non voleva più stare con me ed ho perso la testa». Franco Sorgenti, 66 anni, ex dipendente dell’Ast, è a capo chino davanti al magistrato Camilla Coraggio, poche ore prima ha ucciso con due coltellate la moglie di 30 anni più giovane, Laura Livi, 36 anni, consulente legale per una società di servizi ternana, nella cucina ella casa al sesto piano di una moderna palazzina di via Gramsci 22. Racconta la sua verità con un filo di voce.

In piena notte, mentre le loro due bimbe di 2 e 7 anni dormivano nella cameretta, ha colpito con estrema violenza, puntando al cuore, tanto che la lamada 30 centimetri del coltello da cucina si è spezzata rimanendo in parte nel corpo di Laura.

Prima di uscire di casa per andare a costituirsi al carcere di vocabolo Sabbione, ha chiuso la cameretta a chiave e ha chiamato il cugino per avvisarlo: «L’ho ammazzata, vieni che le bimbe sono sole».

La corsa dei carabinieri che sono entrati nell’appartamento cercando di non spaventarle, con l’aiuto dei genitori di lei le hanno prelevate dal letto e portate subito a loro a Miranda. Nascondendo la scena del delitto e quel corpo straziato dopo la lite. La coppia, legata da quasi 20 anni e sposata da a sette, non andava più d’accordo da tempo. A raccontarlo proprio lui, durante la confessione in caserma: «Una settimana fa - ha detto al pm Coraggio- mi ha detto che aveva un altro, ma voleva che io rimanessi a casa con lei e che non la lasciassi, per le figlie».

Poi, il racconto diventa drammatico: «Stavamo in insieme da venti anni e pensavo di poter ricostruire il rapporto così ho cercato di convincerla, doveva lasciare quel tipo, potevamo ricominciare, l’ho abbracciata, maleimi ha respinto emi ha insultato, poi ho perso la testa e ho preso il coltello. L’ho colpita, non so quante volte». Colpita per ucciderla. Sono almeno due le coltellate mortali sferrate dal pensionato, ma il medico legale intervenuto ha visto che ci sono almeno altri cinque o sei colpi più superficiali.

Per i carabinieri la scena del delitto e la confessione dell’ex dipendente dell’Ast hanno reso il quadro accusatorio abbastanza chiaro tanto che è stato formalizzato dal sostituto procuratore Camilla Coraggio il provvedimento di fermo per omicidio. L'uomo, intorno alle 14, è stato quindi portato dai carabinieri dalla caserma al carcere di vocabolo Sabbione. Oggi, l’interrogatori di garanzia davanti al gip Simona Tordelli. Franco Sorgenti sarà difeso dall’avvocato Enrico De Luca.

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