Il pm Massimo Casucci ha infatti chiesto questa condanna per l'operaio fiorentino di 40 anni accusato di avere somministrato la dose letale di alcol e droga alla studentessa cinese, 19 anni, poi morta e abbandonata nei pressi di un campeggio del lago Trasimeno. Lo ha fatto nell'udienza di martedì del processo, con rito abbreviato, davanti al gup del capoluogo umbro.
Il legale di parte civile della famiglia, l'avvocato Luca Maori, ha invece chiesto un risarcimento di 2,4 milioni di euro. All'imputato vengono contestati i reati di violenza sessuale aggravata, morte in conseguenza di altro reato e occultamento di cadavere.
Dopo l'arringa della difesa, con l'avvocato Laura Brilli che ha chiesto l'assoluzione per la violenza e l'occultamento del cadavere, la sentenza del gup Lidia Brutti, che ha chiesto un'integrazione probatoria, è prevista per il 13 maggio
Tra le parti civili, oltre ai familiari della giovane, c'è anche l'Università per Stranieri di Perugia. Il rettore Giovanni Paciullo, presente in aula in veste di avvocato e dopo una richiesta di 300mila euro per i danni all'immagine subiti dalla Stranieri, ha «sottolineato la sensibilità del giudice che, ammettendo l'Ateneo come parte civile, ha confermato le profonde ragioni della presenza nel dibattimento».
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